Arezzo, Archivio Vasari. Cosulich ‘smonta’ la Soprintendente Simona Buracci Il nuovo Corriere Aretino 14/10/2010
Il legale: "Non abbiamo mandato noi i carabinieri a Casa Vasari. Gli eredi hanno solo sottoscritto un esposto" L'avvocato dei Festari risponde alla Toccafondi: "La proprietà è inviolabile"
AREZZO - "Fino a prova contraria, il diritto di proprietà esiste, anche se la Soprintendente sembra non pensarla allo stesso modo". A parlare è l'avvocato dei Festari Guido Cosulich, che risponde così alla Soprintendente Toccafondi. Non accenna quindi a placarsi la querelle sulla visita di sabato scorso all'Archivio Vasari della Società Storica Aretina, interrotta dai carabinieri. "Il Codice dei Beni Culturali dichiara che le visite, per esempio all'archivio, devono essere concordate con i proprietari. Il permesso rilasciato dal Pubblico Ministero riguardava solo la possibilità di togliere le Carte dalla cassaforte ma non di metterle in mostra, anche perché - continua Cosulich - sono un bene che vale i5o milioni. E se per caso venisse danneggiato? Ribadisco, nonostante l'autorizzazione dal pm, la proprietà è inviolabile". L'avvocato dei Festari sottolinea che la Soprintendenza ha il diritto/dovere di vigilare sui beni ma non di gestirli. "Se alcuni studiosi hanno bisogno di visionare le Carte, come tutti gli altri devono chiedere l'autorizzazione - continua l'avvocato - Inoltre ci tengo a sottolineare una cosa: non sono stati i Festari a mandare i carabinieri all'Archivio chiedendo di identificare i presenti. Si sono limitati a fare presente che c'erano delle persone e i carabinieri, di loro iniziativa sono intervenuti. Probabilmente hanno voluto accertare cosa stesse succedendo". Cosulich ricorda che c'è stato un telegramma di diffida da parte dei Festari ma tiene a precisare che, come già detto più volte "gli stessi hanno dato da mesi la massima disponibilità per un confronto, si sono scusati con gli amici della Società Storica per quello che è accaduto e sia chiaro, i Festari hanno anche detto che se fossero stati interpellati avrebbero dato il loro consenso alla visita. Inoltre, ribadisco anche questo, sono disponibili a sponsorizzare 1' Anno Vasariano. Quello che chiedono - conclude Cosulich - è che gli venga riconosciuta pubblicamente la proprietà dell'Archivio".
|