Napoli. Madre, la Regione pensa ai privati Simona Brandolini Corriere del Mezzogiorno - Napoli 15/10/2010
NAPOLI — Col passare dei giorni s'inizia, dietro le nuvole, a intravedere il disegno della Regione sul Madre. Sono due le strade a cui i tecnici di Palazzo Santa Lucia stanno lavorando per rilanciare, razionalizzando, il museo di arte contemporanea napoletano. La prima indiscrezione è che ci sono contatti tra la Regione e imprenditori nazionali che vogliono dare una mano al Madre. Si sta, ovviamente, studiando il modo di far entrare i privati nel museo, visto che attualmente non è possibile. Il Madre dipende dalla Fondazione Donnaregina, per ora una sorta di trust, in cui soldi privati non possono circolare, neanche sotto forma di donazioni. Quindi, si può presumere, che si sta cercando un nuovo assetto societario. Inoltre, si punta a realizzare un Polo museale. Non più monadi, ma una rete delle istituzioni culturali a livello regionale. Queste le novità. Quanto al balletto di cifre a cui si assiste negli ultimi giorni, ieri il direttore del museo Eduardo Cicelyn ha inviato una lettera all'assessora regionale alla Cultura, Caterina Miraglia, in cui specifica, ancora una volta, la propria posizione debitoria. Nella missiva si fa, ovviamente, riferimento alla querelle con la Scabec, la società che gestisce i servizi museali. Cicelyn continua a contestare i dati che, ieri, il presidente della Scabec, Massimo Lo Cicero ha fornito al Corriere del Mezzogiorno. Aggiungendo, però, un particolare: dl debito della Fondazione Donnaregina nei confronti della Scabec, finora fatturato, ammonta a 5.151.3i8,43 euro. Sicuramente il nostro indebitamento è ancora più alto (anche rispetto ai 7 milioni dichiarati da Scabec), ma finché non disporremo delle fatture non potremo procedere con la contabilizzazione da parte dei nostri ragionieri revisori dei conti». Quanto alla parte di risorse della Regione, Cicelyn torna sul milione di euro che il Madre deve ottenere da Palazzo Santa Lucia, di cui 300 mila sono andati a coprire le spese per le utenze Enel e Fastweb. «Poiché il suo assessorato — scrive il direttore all'assessora — potrebbe essere molto impegnato nella ricognizione delle rendicontazioni e dei crediti vantati dalla Fondazione, si fa presente che i 70o mila euro (a completamento del milione) da lei promessi nella conferenza stampa del 27 luglio scorso per la conduzione ordinaria del Museo fino al prossimo dicembre, non sono ancora stati versati sui nostri conti. Se ne può avere notizia? Come lei non può non sapere le risorse europee, assegnateci con delibera del 5 agosto, oltre a non essere disponibili, restano comunque legalmente non spendibili per tali necessità gestionali». Questa è la risposta di Caterina Miraglia: “I1 direttore Cicelyn dovrebbe ricordare che il 27 luglio, durante la famosa conferenza stampa, si prese accordo con Forlenza (presidente della Fondazione, ndr) che la Regione Campania avrebbe dato 299.681.69 euro, e non 300 mila, per le utenze. Poi uno stanziamento di 692400,00 euro come esercizio finanziario per il 2010. Precisamente per il progetto "Le grandi mostre del Madre". Era concordato che, appena fosse stata approvata la delibera, cioé il 5 agosto, li avrebbe utilizzati a suo piacimento». E continua: «Tanto era felice, il direttore, che il 19 agosto rilasciò un'intervista a Repubblica dicendo testualmente: "l'assessore ha invece ragione quando dice che i 700 mila euro una volta chiuse le procedure di affidamento sono esigibili in banca". Lo dice lui stesso, dunque cos'altro vuole? Se c'è la delibera, e la cita, di cosa parliamo? Sono sempre gli stessi soldi». Ultimo capitolo, la Scabec. Ieri si è tenuta l'assemblea dei soci della società. Ebbene la Regione, che ha la maggioranza delle azioni, ha chiesto all'incirca venti giorni per l'assestamento di bilancio: cioè per rimodulare le risorse. Con la promessa che si chiuda quello che Lo Cicero ha definito il «ridondante triangolo delle Bermuda». Quello cioè tra Regione, Scabec e Madre.
|