BARI - Petruzzelli, rimossi gli striscioni Cgil: "Abbiamo avuto risposte" RAFFAELE LORUSSO SABATO, 16 OTTOBRE 2010 LA REPUBBLICA - Bari
Il sindacato ha accolto l´appello di Nastasi. Braccio di ferro tra Comune e Provincia
L´ultimatum del ministero per i Beni culturali non provoca scossoni. Neppure la prospettiva della chiusura della Fondazione, evocata dal capo di gabinetto del ministro Sandro Bondi, Salvo Nastasi, come inevitabile in presenza di enti territoriali che non finanziano l´attività del teatro Petruzzelli, riavvicina Comune e Provincia. Soltanto la Cgil, ieri mattina, ha rimosso gli striscioni dalla facciata del teatro. «I chiarimenti forniti da Nastasi e dal presidente Vendola sono stati esaurienti - spiega Antonio Fuiano - Non aveva senso lasciarli lì». Dopo lo strappo sulla vice presidenza dell´ente lirico, negata a Nuccio Altieri, designato del presidente Francesco Schittulli, i rapporti fra i due enti restano gelidi. La Provincia non ha cambiato idea: uscirà dalla fondazione se Altieri non ne diventerà il numero due. In attesa che si riannodino i fili del dialogo istituzionale, lo scambio di accuse si sposta su Facebook. Al primo cittadino, che a caldo aveva definito la nomina di Nuccio Altieri un´imposizione del ministro Raffaele Fitto, risponde proprio il numero due della Provincia. «La verità - scrive Altieri sul suo profilo - è che Emiliano ha paura che vengano scoperti i suoi altarini. Gestisce la Fondazione da padre e padrone spendendo circa un milione di euro al mese per tenere il teatro chiuso. Il Petruzzelli è di tutti quei giovani che, come me, non l´hanno mai vissuto perché chiuso per 18 anni». Tornando sul veto sulla sua nomina, Altieri accusa: «Emiliano dice che sono troppo giovane per fare il vice presidente della Fondazione Petruzzelli, perché lui i giovani è abituato a prenderli in giro e a sfruttarli per le elezioni». In questo clima passa in secondo piano la notizia che la Traviata, sia pure in versione low cost, andrà regolarmente in scena il 29,30 e 31 ottobre e il 2 e 3 novembre. Il botta e risposta a distanza coinvolge anche i sindacati. Se la Uil comunicazione, con il segretario generale Vito Gemmati, punta il dito contro Comune e Fondazione, colpevoli, a suo dire, di parlare soltanto con la Cgil, il responsabile della Slc Cgil, Antonio Fuiano, tirato in ballo dal presidente Schittulli perché padre di Luigi, segretario artistico della Fondazione e consigliere comunale del Pd, si difende attaccando. «Ho la tessera della Cgil dal 1969 e ne sono dirigente, una qualifica che mi sono guadagnato sul campo - dice - Quella del presidente Schittulli è stata una caduta di stile. È vero che gli abbiamo detto che non vogliamo parlare con lui, ma siamo pronti a farlo dal momento in cui garantirà alla fondazione i fondi per creare occupazione. Mio figlio Luigi non ha bisogno di essere tutelato perché è assunto a tempo indeterminato ed è diventato consigliere comunale grazie ai voti di mille baresi». A Palazzo di Città la polemica sui tagli alla cultura e sui fondi che scarseggiano si è spostata anche in commissione. Su proposta del consigliere Filippo Melchiorre, è stato chiesto al sindaco di rivedere la convenzione con il Teatro pubblico pugliese per la Casa delle musiche. «Il Comune - spiega Melchiorre - non può concedere gratuitamente contenitori come il teatro Piccinni o l´arena della Vittoria, che vengono a loro volta utilizzati da società che realizzano utili sulle singole manifestazioni. Se i fondi scarseggiano è giusto che chi ci guadagna versi al Comune un canone di concessione».
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