La Cultura si salva con un obolo La stampa - Torino 16/10/2010
Coppola chiede aiuto alle banche
L’altra settimana, benedetto dal ministro Bondi in persona, si era inventato il «cinque per mille» applicato alla Cultura, una trovata per far fronte ai tagli del governo e convincere i privati a mettere mano al portafogli tenendo a galla enti e fondazioni. Ieri, variazione sul tema, ha lanciato la carta di credito per la Cultura, da cui, a ogni transazione, verrebbe prelevata una percentuale sulla commissione, da destinare a un fondo per sostenere i più importanti enti, dal teatro Regio al museo Egizio. Dura la vita dell'assessore regionale Michele Coppola, costretto, come Fregoli, a cambiare abito ogni giorno per far fronte alle casse vuote della Cultura piemontese e ideare sempre nuovi sistemi per rimpinguare un po' i bilanci esangui dei vari enti. Tentativo ammirevole e, a dire il vero, non illusorio. Del resto l'idea in Italia è stata tradotta in pratica l'anno scorso, quando Unicredit lanciò una carta che devolveva il tre per mille delle spese effettuate a favore del Progetto Oasi del Wwf. Senza contare l'illustre precedente dell'American Express, datato anni Ottanta: c'era da restaurare la Statua della Libertà, e la compagnia promise di donare un penny per ogni transazione e un dollaro per ogni nuova carta registrata nei primi tre mesi del 1983. Risultato? La Ellis Island Foundation intascò 1,7 milioni di dollari. «Speriamo di varare il progetto entro la fine dell'anno», spiega Coppola. «E un nuovo modo per affrontare i costi della cultura, salvaguardando i beni più importanti sul territorio». Già, ma per tradursi in pratica si dovrebbe prima trovare una banca disposta a emettere la carta di credito. L'indizio l'ha servito lo stesso Coppola, sfoderando la proposta a Palazzo Madama durante il lancio della Carta Esperienza Italia 150, iniziativa del Comitato Italia 150 in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Marco Morelli, direttore generale dell'istituto, alla guida della Banca dei Territori, per ora si limita a un commento laconico: «E’ un progetto da valutare». L'altro progetto, invece - la carta di credito legata a Italia 150 - è già realtà. «Diventerà lo strumento per riscoprire il grande patrimonio artistico e culturale delle nostre città», hanno spiegato Anna Martina, uno dei direttori del Comitato, e Morelli. Sulla tessera, che costerà dieci euro e si potrà prelevare da oggi nelle filiali del gruppo bancario, ai Gtt point e alle biglietterie della Reggia di Venaria, si potranno caricare al costo di 22 euro i biglietti per gli eventi e le mostre organizzate durante Italia 150, a Torino e in altre città. «Per i cittadini e per i visitatori sarà una corsia preferenziale con cui evitare code alle biglietterie, rendere più agevoli gli spostamenti con i mezzi pubblici e pagare in maniera veloce», rivelano i promotori dell'iniziativa.
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