SICILIA - Siti Unesco, nessun percorso comune. Provincia ricchissima di luoghi archeologici, ma non c'è una vera promozione turistica LA SICILIA Domenica 17 Ottobre 2010 Siracusa, pagina 51
La provincia aretusea è la più ricca di siti Unesco della Sicilia. Ed è anche il territorio dove si concentrano più aree archeologiche e siti d'interesse storico-artistico della regione. Un record a cui non corrisponde un'adeguata attenzione e promozione turistica, che si traduce anche in assenza di servizi e infrastrutture. Non solo, infatti, Siracusa e i suoi tesori più conosciuti. Ma anche, nella parte occidentale della provincia, Eloro, Akrai e Casmene oltre ai vari gioielli rappresentati dai Comuni iblei. Un enorme potenziale di patrimonio culturale tagliato fuori dai circuiti tradizionali, con la sola eccezione di Noto, a causa anche di un'inadeguata rete stradale capace di collegare i siti turistici tra loro e con le altre città. Eppure, come spesso sottolineato dagli esperti del settore, parliamo di beni di grande rilevanza artistica e storica. Per ultimo, il deputato regionale del Pd, Bruno Marziano, ha presentato un disegno di legge proprio per istituire un parco archeologico di Akrai e Iblei da affiancare a quello di Siracusa, Leontinoi e Megara Hiblea, nella parte nord della provincia, e villa del Tellaro ed Eloro, di recente istituiti. Mancano, appunto, i 7 Comuni che vantano sia strutture museali che elementi di attrazione culturale. Il comprensorio montano, come sottolineato nella sua proposta di legge da Marziano, possiede un patrimonio storico, artistico e naturalistico di straordinaria bellezza, oltre che tradizioni popolari molto significative. Dalla colonia aretusea di Akrai, poco distante da Palazzolo, con il suo Teatro greco e l'area dei Santoni; e ancora il «Museo dei Viaggiatori», unico in Sicilia e gestito dal Comune in collaborazione con l'associazione Jean Houel, alla Casa Museo fondata da Antonino Uccello sino al restaurato Palazzo Cappellani, espropriato dalla Regione per la realizzazione dell'Antiquarium dei reperti archeologici di Akrai. Ancora, la vicina Casmene, altra sub-colonia di Siracusa, che insieme con la Necropoli di Pantalica e tutti i Comuni del circondario costituisce un organico sito turistico per il quale manca un'adeguata offerta. E poi le testimonianze architettoniche che decorano i Comuni iblei, connotati dagli intarsi del Liberty; e ancora i capolavori di artisti nelle varie chiese come quelli di Gagini, Antonello da Messina e Francesco Laurana. Fuori dai tour convenzionali anche il sito dell'antica Eloro, oggi dimenticata nonostante il lavoro di valorizzazione della Soprintendenza. Si tratta di potenzialità indiscusse rimaste in fieri da decenni e che solo una politica sinergica, tra enti preposti alla tutela e istituzioni, con l'apporto dei privati, può definire. Isabella di bartolo
17/10/2010
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