MILANO - Cantieri veloci e deroghe su misura ecco i superpoteri Expo alla Moratti ALESSIA GALLIONE La Repubblica 17-10-10, pagina 6 sezione MILANO
POTERI straordinari. Di più. Sconfinati. Da "Bertolaso del Nord" che, d' ora in poi, nella logica dell' emergenza, permetteranno a Letizia Moratti di derogare a norme e leggi ordinarie per Expo. Perché con le ultime ordinanze firmate da Silvio Berlusconi, da ieri diventate ufficiali, la giurisdizione del sindacocommissario, ormai, è totale su quel milione di metri quadrati su cui dovranno sorgere i padiglioni del 2015 e su tutte le opere necessarie per organizzare il "grande evento". Una firmata prima dell' accordo con i privati; un' altra sfornata subito dopo il "sì" al comodato d' uso di Fondazione Fiera e gruppo Cabassi. Due atti formali del governo, in rapidissima successione. Che non cambiano, però, il quadro. Le armi in mano di Letizia Moratti sono tante. Vanno dall' esproprio dei terreni fino alla possibilità per tutto quello che riguarda le aree di saltare il consiglio comunale per approvare, ad esempio, strumenti urbanistici come la variante che deciderà quanto si potrà costruire dopo l' Esposizione. Ma riguardano anche i futuri cantieri e appalti, che potranno percorrere corsie riservate tagliando i tempi di affidamento e andando avanti anche di fronte ai ricorsi. Eccoli, tutti i poteri del supercommissario. Letizia Moratti li aveva chiesti fin dalla scorsa estate. Era il 5 agosto ed Expo era impantanata negli scontri tra Comune, Provincia e Regione per decidere come acquisire i terreni. Un sos lanciato al governo proprio in vista dell' appuntamento del Bie della prossima settimana. Il Bureau - si legge nell' ordinanza - aveva chiesto «la disponibilità del sito» per ottenere la registrazione ufficiale e lei, il sindaco-commissario, aveva chiesto «ulteriori deroghe alla normativa ordinaria, finalizzate, in particolare, alla localizzazione del sito Expo e alla realizzazione delle relative opere». Poteri straordinari, appunto. Invocati - è ancora il racconto dell' ordinanza - anche da Roberto Formigoni, lo scorso settembre «per accelerare le attività commissariali». Per questo, per «adottare tutti i provvedimenti necessari per assicurare la disponibilità delle aree» Berlusconi ha concesso al commissario-Moratti la possibilità di «sostituirea ogni effetto di legge, accordi, pareri, intese, nulla osta, autorizzazioni e concessioni». Fino all' esproprio, che il sindaco - nell' ordinanza fatta prima dell' accordo con Fiera e Cabassi - avrebbe potuto portare a termine saltando decine di articoli di legge. Un elenco sconfinato che viene soltanto ridotto dalla seconda ordinanza, ma non cancellato e che aggiunge tutta una serie di specifiche sugli «indennizzi». Quello che rimane, nascosto in decine di riferimenti a leggi e decreti, è anche la possibilità per Letizia Moratti di avvalersi di deroghe alla normativa ordinaria anche per le opere di Expo e per tutte quelle che saranno considerate «indifferibili e urgenti». Il sindaco potrà saltare gli accordi di programma, sveltire le procedure e i controlli sull' affidamento degli appalti. Come era già successo per i poteri che il governo le aveva concesso lo scorso gennaio per tutti i cantieri in città, poi, vengono cancellati con un tratto di penna norme in materia ambientale e urbanistica, o del codice dei beni culturali e del paesaggio.
|