A dieci anni dalla Convenzione sul paesaggio. Le sfide dell'Europa tra sviluppo e difesa del paesaggio Sandro Bennucci Nazione – Firenze 19/10/2010
La «Tre giorni del paesaggio», che culminerà nella celebrazione dei dieci anni della Convenzione elaborata dal Consiglio d'Europa, è cominciata ieri, nell'Aula Magna dell'Università di Firenze. Prima tappa: la conferenza scientifica internazionale (Living Landscape) organizzata dalla rete delle università europee. Con folta partecipazione di relatori e accorate preoccupazioni sul futuro che grava sul paesaggio che ci circonda e che accompagna ogni istante della nostra esistenza. Un paesaggio attaccato da esigenze di sviluppo che troppo spesso finiscono in speculazione. Il rischio? Chi verrà dopo in qualsiasi lembo d'Europa (quindi anche nella Toscana dei monti, della costa e della campagna, e a Firenze e nelle alte culle dell'arte) potrà trovarsi a vivere in una «cornice» sciupata forse in modo irreparabile. Fra gli interventi di ieri, quello di Mario Lolli Ghetti, già soprintendente a Firenze, e dell'assessore regionale al governo del territorio, Anna Marson, che ha tagliato corto: «Il paesaggio toscano, risultato emblematico della fusione fra lavoro umano e natura, è un valore economico, civile, culturale, identitario. La posta in gioco è rinnovarlo senza distruggerlo, sia nella pianificazione territoriale, sia nelle altre scelte politiche pubbliche, finalizzate a promuovere lo sviluppo economico, le energie rinnovabili, le infrastrutture». Da oggi si cambia palcoscenico. Da quello strettamente accademico del rettorato di San Marco a quello, sempre ricco di fascino, del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Con il convegno Nuove sfide, nuove opportunità, voluto dal Consiglio d'Europa col ministero dei Beni culturali, la Regione Toscana, la provincia e il Comune di Firenze. Con la relazione di Gabriella Battaini Dragoni, direttrice generale all'educazione, cultura, patrimonio, cultura e sport del Consiglio d'Europa. Una giornata di approfondimento, ma preparatoria alla cerimonia ufficiale, fissata per domani, mercoledì, con la partecipazione del ministro Sandro Bondi, del presidente della Regione, Enrico Rossi, del sindaco Matteo Renzi. La Convenzione non prevede solo le norme per la tutela del paesaggio e dell'ambiente, ma anche suggerimenti per la valorizzazione del territorio e del patrimonio naturale. E costituisce un impulso per il turismo culturale. Le regioni italiane che hanno maggiormente sfruttato le indicazioni della Convenzione sono la Toscana e il Piemonte: le altre, pur non disconoscendone l'utilità, seguono più lentamente. Esempio concreto è il successo della Via Francigena, che entra in Toscana dal Passo della Cisa e prosegue per 400 chilometri fino al Lazio e si la può percorrere in auto, ma è preferibile farlo a piedi, in bicicletta, a cavallo. |