FIRENZE - Un autentico pezzo di storia della nostra cultura rischia di sparire per mancanza di fondi. Salviamo la Biblioteca nazionale di Firenze. ANTONINO DI GIOVANNI AVANTI – 19 ottobre 2010
Un pezzo di storia importante della nostra Italia rischia, fra qualche tempo, di sparire. Mi riferisco a quella custodita nei libri, testimonianze tangibili del nostro passato e del nostro presente, da tramandare alle generazioni future. Da qualche mese rimbalza la notizia della chiusura della Biblioteca nazionale centrale di Firenze a causa della mancanza di fondi, correndo dunque il rischio non solo che i preziosissimi documenti in essa custoditi diventino inaccessibili, sommersi da una valanga di fango stavolta virtuale" e quindi più difficile da eliminare, ma correndo il rischio di svilire il nostro Paese, più di quanto già non lo sia. Paese che ormai sembra drammaticamente condannato a proseguire il suo percorso verso l'irrefrenabile svuotamento culturale al quale da tempo stiamo assistendo indifferenti. Anche se questa notizia viene divulgata tragicamente sottotono, purtroppo è il destino a cui sembra avviata la Biblioteca a partire da novembre. Da tempo infatti si denuncia la scarsità di risorse per la catalogazione dei libri (70mila volumi che arrivano ogni anno, a fronte dei 40mila catalogati), la scarsità di fondi per pagare il personale (196 dipendenti di cui 45 sono lavoratori part-time) e la mancanza di mezzi per far fronte allo stato d'incuria in cui versano gli arredi. Da un milione di euro si è passati progressivamente ad un contributo di 716mila euro, fino all'estrema decurtazione del budget, 350mila euro, prevista per il prossimo anno. Troppo poco per la Bbcf, la più grande e prestigiosa biblioteca statale italiana, in cui è conservata la stragrande maggioranza del nostro patrimonio di stampa, specie degli ultimi due secoli: libri, giornali, riviste, opuscoli di ogni genere, tutto ciò che si è pensato e scritto da un certo momento in avanti, è conservato nei depositi, negli schedari, nelle sale della Biblioteca. Essa è infatti, assieme all'altra Nazionale Centrale Italiana, la Biblioteca Vittorio Emanuele di Roma, destinataria del deposito legale di tutta l'editoria italiana della quale la Nazionale Fiorentina cura la diffusione con la Bibliografia Nazionale Italiana (Bni). A nulla è servito l'accorato appello di Ernesto Galli della Loggia, storico e giornalista italiano, editorialista del "Corriere della sera" al ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, come a nulla è servita l'accorata denuncia della direttrice della Biblioteca da salvare, Ida Fontana, sulla drammatica situazione. Si legge nelle dichiarazioni di Donatella Massai, direttrice generale della Robert F. Kennedy Foundation of Europa, ideatrice della petizione lanciata online per salvare la Biblioteca fiorentina dal drastico taglio dei fondi previsto dal Ministero per i Beni e le attività culturali, che Firenze avrebbe bisogno di nuovi "angeli del fango" come nel 1966, quando migliaia di giovani, tra cui Ted Kennedy, arrivarono da tutto il mondo per salvare i preziosi volumi dalle acque dell'Arno. La direttrice Fontana annuncia che da novembre inevitabilmente si dovrà pensare a ridurre gli orari di apertura al pubblico e concentrarli soltanto in certi giorni. Ma la più grande preoccupazione restano le risorse umane, cioè coloro che sono l'anima e il motore della struttura e considerati dagli stessi bibliotecari italiani tra i più bravi ed esperti catalogatori, tanto da ritenere i record bibliografici da loro immessi nell'Indice nazionale Sbn (Sistema Bibliotecario Nazionale) i più attendibili per l'applicazione degli standard internazionali di catalogazione. La Nazionale di Firenze è la più grande Biblioteca italiana, infatti vanta 235mila accessi online al giorno, un patrimonio su 120 chilometri lineari di scaffali per 6 milioni di volumi, 25mila manoscritti 4mila incunaboli, 29mila edizioni del XVI secolo, oltre un milione di autografi che vanno dagli scritti di Machiavelli all'opera di Galileo quasi per intero e infine 350mila fascicoli di periodici l'anno. Essa è oggi un punto di riferimento non solo per chi, come studiosi o semplici appassionati, ha bisogno di consultare i libri tutti i giorni, ma anche per numerose biblioteche italiane, statali e non, che trovano nei servizi erogati dalla biblioteca fiorentina all'utenza un esempio di eccellenza e competenza: non dimentichiamoci per l'appunto che la Bncf ha ottenuto la certificazione Iso 9001-2000. Se ciò avverrà, sarà un vero colpo al cuore alla cultura italiana, ma sembra che il Ministero non sia rimasto indifferente all'appello e, in una nota, ha affermato che assicurerà il necessario sostegno scientifico e finanziario, pur rimanendo nel contesto generale di forte contenimento della spesa pubblica. |