TOSCANA - Piano strutturale, primi dubbi "I tempi non sono credibili" MASSIMO VANNI MARTEDÌ, 19 OTTOBRE 2010 LA RPEUBBLICA - Firenze
Le critiche allo strumento urbanistico: manca una politica abitativa "Le giovani coppie continuano a fuggire dalla città e dai suoi prezzi elevati" Il Piano strutturale? «I tempi indicati dal Comune sono poco credibili. E comunque troppo lunghi in una fase di crisi come questa». In più, manca una politica abitativa, il meccanismo del credito edilizio rischia di restare un teoria, la cultura non trova ancora una propria dimensione. Mentre non si scorge ancora una visione di governo metropolitano. In pratica, «molti obiettivi sono solo enunciati e aspettiamo di confrontarci sulle misure concrete». Sono i rilievi che la Lega toscana delle cooperative consegna al vicesindaco Dario Nardella durante un seminario su «La Firenze che vogliamo». Ed è la prima critica di merito che arriva sul documento urbanistico appena approvato dalla giunta comunale. «Non intendiamo negare gli elementi positivi che anche sul terreno della partecipazione sono emersi. Vogliamo però contribuire a migliorare gli aspetti che a nostro parere vanno migliorati», spiega il presidente della Lega Stefano Bassi durante il seminario al palazzo dei congressi. Solo che gli «aspetti che vanno migliorati» non sono ne pochi né marginali. E Nardella rilancia con una sorta di «tassa di scopo» metropolitana. «L´iter dell´approvazione comporta un tempo troppo lungo e fino ad oggi abbiamo avuto un´eccessiva esposizione mediatica», sostiene Adolfo Moni. «Le giovani coppie continuano a fuggire dalla città alla ricerca di alloggi a prezzi accessibili ma non si vede una chiara politica abitativa. Per chi si sta disegnando il Piano strutturale?», si chiede Stefano Tossani presidente della Coop Unica. «Quasi 10mila alloggi nei contenitori vuoti? Provate a chiedere ad un giovane se è interessato a recuperare le aree dismesse», aggiunge Tossani. Il presidente Riccardo Sani del Consorzio Etruria rileva l´assenza del tema degli spazi espositivi. Mentre Bassi insiste sul respiro metropolitano. Il vicesindaco Nardella difende la scelta dei «volumi zero», del recupero di quello che è già costruito e anche l´esposizione mediatica: «Almeno se ne parla». E di fronte alle 200mila persone che ogni giorno arrivano in città dai Comuni vicini Nardella lancia una proposta: «Se siamo un´area metropolitana e gli abitanti si riversano giornalmente a Firenze anche i Comuni vicini dovrebbero contribuire alle spese della città». Secondo l´assessore provinciale all´urbanistica Marco Gamannossi, la dimensione metropolitana è vitale: «Al punto da dar vita al più presto ad un coordinamento». La tassa di scopo finisce anche sul tavolo del faccia a faccia tra il sindaco Renzi e il sottosegretario Gianni Letta: il decreto mille proroghe, spera il Comune, potrebbe essere il treno decisivo.
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