VENEZIA - Sgarbi: la mia Biennale sarà "diffusa" SILVIA LAMBERTUCCI LA GAZZETTA DEL SUD – 20 ottobre 2010
Centocinquanta "curatori doc", da Eco e Ceronetti fino a Tahar Ben Jelloun ed Erica Jong per scoprire cosa c'è di più interessante nell'arte italiana degli ultimi dieci anni. Oltre a mostre collegate in 27 città d'Italia e anche all'estero, negli 89 Istituti italiani di cultura. Con la presenza alternata dei due ministri Bondi e Frattini, Vittorio Sgarbi presenta finalmente il progetto per il suo Padiglione Italia a Venezia, per la Biennale d'arte 2011. «Sarà un gran casino», commenta lui allegro. Ma qualche problema si affaccia già sul piano del budget: con i fondi del ministero dei beni culturali che per il critico dovrebbero essere 1,5 milioni di euro e che invece potrebbero non superare gli 800 mila stanziati per l'edizione 2009. Di certo c'è il consenso e l'incoraggiamento dei due ministri. Da Bondi che condivide l'idea di una Biennale diffusa ed aperta al contributo degli intellettuali a Frattini, che riferisce dell'entusiasmo di diplomatici e ambasciatori, ribadendo il peso di arte e cultura nella politica estera. Sgarbi, che sarà curatore ma dovrà lavorare con il dg Mario Lolli Ghetti nominato commissario, rivendica la contemporaneità di tutte le opere d'arte anche del passato che oggi ci affascinano, a partire da Caravaggio fino ai Bronzi di Riace. Si scatena contro la «mafia del mercato e dei critici», che riservano la notorietà a pochissimi ignorandone tanti altri ugualmente meritevoli. Alla fine racconta come dovrà essere il suo Padiglione, con 150 artisti indicati dai suoi curatori di fiducia, ma anche «presenze inevitabili», tra le quali cita la proiezione di tutti i Blob di Enrico Ghezzi e i disegni inediti di Enzo Cucchi. Molto spazio, assicura, sarà dedicato alla fotografia. Ma a raccontare l'arte potranno essere anche altri settori, compresa la ceramica (con un tributo a Federico Bonaldi), il design, con Luigi Caccia Dominioni, persino la gastronomia. Cento televisori accesi nel Padiglione saranno un occhio aperto sul mondo, ovvero sugli artisti selezionati dagli 89 Istituti di cultura italiana all'estero. Ma la vera biennale sarà quella diffusa: lo sbarco dei Mille artisti in tutta Italia, in ben 27 città, grazie alla collaborazione delle Regioni. |