CAMPANIA - Ravello Lab, la cultura per far crescere l'economia MARIA TIZIANA LEMME IL MATTINO – 20 ottobre 2010
Nel tempo di tagli e di un ministro, Tremonti, che ha affermato «con la cultura non si mangia», la quinta edizione dei colloqui internazionali Ravello Lab - che inizieranno domani e si concluderanno sabato 23 ottobre appunto a Ravello - va chiaramente controcorrente, proponendo una riflessione su «Lo sviluppo guidato dalla cultura: creatività, crescita, inclusione sociale. Le politiche urbane per la competitività territoriale»: Proprio per dissentire fortemente dalla politica dei tagli che la finanziaria ha previsto per il Ministero dei Beni e le Attività Culturali, è stata annunciata, ieri a Roma nel corso della conferenza di presentazione di Ravello Lab, la serrata che riguarderà il 6 novembre prossimo tutti i musei d'Italia. Organizzato da Federculture, dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali (uno degli enti «tagliati» dalla finanziaria) e il Formez, il forum di Ravello si propone di contribuire all'identificazione di nuovi modelli di crescita sostenibile, individuando proprio il settore culturale come volano Inclusione e sviluppo Prevista una lectio magistralis di Cesare De Florio, operatore nel Brasile dei meninos da rua per la ripresa economica. Recuperare competitività e sostenere l'occupazione è la provocazione degli incontri, nel corso dei quali amministratori, operatori, studiosi e policy makers italiani e europei si confronteranno sulle tematiche delle politiche urbane per lo sviluppo e l'inclusione sociale delle industrie culturali e creative. Gli esempi di riferimento sono le politiche di paesi europei. La Germania, ad esempio, nel 2011 stanzierà per il settore circa 12,5 miliari di euro, la Francia ha aumentato il finanziamento di oltre il 2 per cento, ani-vano per il 2011 a 7,5 miliardi di euro. Diversamente, l'Italia è arrivata al minimo storico prevedendo per la cultura lo 0,21 per cento del bilancio dello Stato. «È un momento storico - ha detto Roberto Grossi, presidente di Federculture - Non siamo pessimisti ma realisti. Dobbiamo ripartire dal basso e fare delle scelte precise per riconsiderare il principio di fondo della creatività, che può ripercuotersi non meno che positivamente sulla nostra vita, facendoci sentire meno frustrati e più contenti». Secondo una stima dell'Istituto Tagliacarne, nei 2008 le imprese operanti nelle attività economiche legate al settore culturale e creativo superavano le 900mila unità, aumentando del 13,2 per cento rispetto al 2005. Nell'Unione Europea, sempre nell'anno 2008, queste imprese hanno contribuito al Pil europeo con una quota del 6,9 per cento. In cifre, questa percentuale corrisponde a 860 miliardi di euro impiegando circa 14 milioni di addetti su scala europea. In ballo c'è anche la candidatura dell'Italia a Capitale Europea della Cultura per il 2019, anno in cui una città italiana si fregierà del titolo. Le esperienze degli anni precedenti, hanno dimostrato che il co-finanziamento di 1,5 milioni di euro che l'Unione Europea conferisce alle città assegnatarie del titolo, costituisce una quota minima rispetto agli investimenti che l'iniziativa riesce a attrarre. Liverpool, nel 2008, ha movimentato circa 130 milioni di sterline di investimenti. Ravello Lab è stato inserito nelle attività patrocinate dall'Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all'Esclusione Sociale. Per questo, i lavori saranno aperti dalla lectio magistralis di Cesare de Florio La Rocca, l'italiano che a Salvador di Bahia ha creato il progetto Axè per il recupero e l'educazione dei «meninos de rua». |