ABRUZZO - Sbaraccamento, esposto in Procura. Borgo Pineta, il Comitato del paesaggio contesta i lavori CENTRO – 20 ottobre 2010
Si alza un polverone sullo sbaraccamento dell'ex campo di concentramento a Borgo Pineta. Il Comitato abruzzese del paesaggio ha presentato un esposto contro l'amministrazione comunale di Avezzano e in particolare nei confronti del sindaco, Antonio Floris, e dell'assessore ai Lavori pubblici, Maurizio Bianchini. Il Comitato sollecita accertamenti su ciò che resta del campo di concentramento, il cui smantellamento è iniziato nei giorni scorsi per destinare i terreni a un utilizzo da definire. L'esposto è curato dal presidente del Comitato, Andrea Iezzi, impegnato ormai da diversi anni nella tutela dell'urbanistica e dell'architettura delle città abruzzesi. «L'amministrazione comunale», è scritto nel testo presentato all'autorità giudiziaria, «non tiene in alcun conto il fatto che tale campo di concentramento è sottoposto a vincolo storico artistico» nell'ambito del codice dei beni culturali, che tutela, tra le altre cose — recita il codice — «tutti gli edifici risalenti alla Prima guerra mondiale». Il Comitato propone il restauro conservativo delle strutture e la loro conversione a un uso culturale e espositivo che potrà riqualificare il quartiere. «Sono certo», sottolinea Iezzi, «che il ministero per i Beni e le attività culturali accoglierà il nostro appello. I resti dell'antico campo di concentramento sono un'importante testimonianza della storia politica e militare. L’amministrazione, demolendo gli ultimi edifici, dà una risposta sbagliata a un problema di degrado sociale». II Comitato fa riferimento alla notizia riportata dal Centro: «È iniziata, dopo lo sgombero, la demolizione dell'ultimo gruppo di baracche risalenti alla Prima e alla Seconda guerra mondiale. II Comune di Avezzano è intenzionato a vendere l'area dopo la bonifica, ma c'è chi chiede la realizzazione in quel terreno di una palestra per la scuola Don Bosco». II campo fu costruito, su decisione del governo, nel corso del Primo conflitto mondiale ed ospitava principalmente prigionieri austriaci. |