Abruzzo. Dopo vent’anni in arrivo il nuovo piano paesaggistico d. m. La Discussione 21/10/2010
Salvaguardia del territorio accompagnata da uno sviluppo sostenibile
PESCARA - Dopo venti anni la Regione Abruzzo si appresta ad approvare un nuovo piano paesaggistico con l'intento di coniugare la salvaguardai del territorio e dell'ambiente con uno sviluppo compatibile. Affiancato dai presidenti delle quattro province abruzzesi, Guerino Testa (Pescara), Enrico Di Giuseppantonio (Chieti), Antonio Del Corvo (L'Aquila) e Valter Catarra (Teramo), il governatore Gianni Chiodi ha presentato a grandi linee il Piano. «Un'occasione - ha detto - per modernizzare l'Abruzzo con aggiornati strumenti normativi, non solo per valorizzare il territorio regionale ma anche per governarlo, secondo i principi della sussidiarietà e della qualità delle scelte». Dopo i passaggi preliminari di confronto con il ministero dei Beni culturali e con gli enti locali, al massimo entro marzo dovrebbe essere pronta la bozza definitiva del nuovo Piano. Le novità rispetto alla impostazione di quello precedente che risale al 1990, sono l'interesse per l'intero territorio non suddiviso più per ambiti, una visione non dirigistica, l'inserimento di ulteriori parametri di valutazione come i caratteri geomorfologici, i fattori antropici, storico-culturali e degli insediamenti produttivi, così come previsto dalla convenzione europea sul paesaggio. «L'Abruzzo - ha aggiunto il governatore - ha saputo vendere bene l'immagine di una protezione ambientale che però, a ben guardare, appare solo superficiale. Noi oggi, con il nuovo Piano paesaggistico perseguiamo con forza parametri che sapranno farci raggiungere obiettivi di qualità nella tutela, senza escludere pezzi di territorio. Questa determinazione è leggibile anche attraverso gli atti prodotti: il varo del Piano energetico e del testo sull'edilizia e la legge Urbanistica che sta per essere approvata dal consiglio regionale». Relativamente alle procedure del confronto Chiodi è stato categorico: «Sussidiarietà sì, co-governo no. Chiaro il riferimento al ruolo delle associazioni ambientaliste che sono «fonti di proposte e di valutazioni anche critiche, ma noi come governo di questa regione garantiamo il confronto, ma ci assumiamo la piena responsabilità delle decisioni».
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