ROMA - Maxi-cartelloni, mai più in Centro "Così si sommerge la periferia" VALERIA FORGNONE SABATO, 23 OTTOBRE 2010 LA REPUBBLICA - - Roma
Legambiente: "Ma finalmente il Comune si è mosso"
Sul piano del Campidoglio anti-cartellopoli i dubbi delle associazioni
L´idea di distribuire i cartelloni pubblicitari in anelli concentrici non convince il comitato promotore della delibera di iniziativa popolare contro le maxi-affissioni. Soprattutto favorire lo spostamento delle strutture nelle due "corone" più esterne della città: il Gra e i confini del Comune, come prevede il nuovo Piano regolatore degli impianti pubblicitari (Prip). «Così, per salvaguardare il centro, le periferie, già compromesse, rischiano di essere sommerse dell´aumento delle affissioni». È uno dei dubbi che Lorenzo Santovincenzo, portavoce del Comitato promotore, ha avanzato ieri all´assessore capitolino alle Attività Produttive, Davide Bordoni, nell´incontro in cui sono state illustrate le linee generali del Prip «che verrà presentato in giunta entro novembre, per essere poi inviato ai municipi. Vorremo approvarlo in consiglio comunale tra gennaio e febbraio» ha annunciato Bordoni. Intanto, alle associazioni cittadine e ambientaliste che da mesi si battono per il decoro è stata mostrata una prima bozza del piano. Che tra i principali obiettivi ha quello di «garantire la tutela del patrimonio storico, archeologico e ambientale con l´individuazione di aree incompatibili». In altre parole, niente più cartelloni sulle rive del Tevere e arenili, nei parchi pubblici, nelle ville e sulle mura anche cimiteriali. Mentre verrebbero ridotte le tipologie degli impianti (da 30 a 7) in maniera da standardizzare l´aspetto; eliminati i giganteschi 4x3 fino all´anello ferroviario dove il numero dei cartelloni sarà contenuto. Il comitato promotore, però, ha richiesto altri chiarimenti sul meccanismo delle "zone concentriche" che favoriscono la collocazione verso le aree più periferiche della città. «Approviamo l´impostazione del nuovo documento dell´amministrazione che noi abbiamo spronato con la nostra proposta di delibera di iniziativa popolare. Ora però bisogna passare alla pratica» continua Santovincenzo. «E sono fondamentali anche gli indici di affollamento per l´eliminazione definitiva di ogni abuso» sottolinea Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. Che aggiunge: «Bene comunque che dopo 17 anni, il Comune arriva a discutere una bozza di piano regolatore per le affissioni, con tempi e regole certe. Il lavoro dei comitati e delle associazioni viene così premiato. Una volta approvato il piano scatterà l´obbligo di rimozione. E noi aspettiamo quel momento".
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