Tradate - Da De Chirico a Dalì, un grande museo gratis per tutti Manuel Sgarella varesenews, 14-10-2010
“Quando il pensiero supera il gesto” è nome del museo che stanno costruendo i fratelli Boga e che conterrà le opere della loro collezione privata, uno spazio per le mostre itineranti e uno per i giovani emergenti
Museo Boga a Tradate“Quando il pensiero supera il gesto”. È il nome del nuovo grande museo che i fratelli Boga, noti imprenditori tradatesi, leader nazionali e internazionali nel settore dell’arredamento con il gruppo Habitare, stanno realizzando a Tradate, sulla strada Varesina. Un capannone da oltre 3.500 metri quadri che a partire dal 2011 accoglierà opere d’arte come De Chirico, Morandi, Dalì, Fontana, Marini, Matta e molti altri grandi artisti. Quadri, sculture, installazioni, che fanno parte della collezione privata dei tre fratelli; opere tra il ‘500 e il ‘900 che saranno esposte in maniera permanente all’interno del museo. Con ingresso totalmente gratuito. «Ma non solo - spiegano Fausto, Felice e Cesare Boga -. Ci saranno diversi spazi: oltre a una sezione con le opere permanenti, ci sarà l’area per le mostre itineranti che ospiteremo, ma soprattutto una zona interamente dedicata ai giovani artisti, a coloro che hanno bisogno di farsi conoscere e che in Italia oggi non hanno alcuno spazio a disposizione. L’arte non deve essere fine a sè stessa o a qualche mercante che decide il bello e il cattivo tempo. L’arte deve arrivare e tutti e chi ha qualcosa da dire, da proporre al mondo, deve avere la possibilità di farlo».
Il museo si chiamerà “Quando il pensiero supera il gesto” e si ispira a un movimento che gli stessi fratelli Boga hanno creato negli anni ’80, realizzando opere basate sull'arte e sui grandi personaggi che la hanno attraversata. Opere che saranno esposte all'interno del museo: «L’idea principale del nostro pensiero - si legge nel manifesto del movimento - è l’unità Opera dedicata a Leonardo del movimento "Quando il pensiero supera il gesto"trascendente delle e nelle forme, dei e nei colori, dei e nei contenuti, del e nel vivere quotidiano, delle religioni. Con le quali entriamo in rapporto con le cose terrene ed anche, ma soprattutto, con il divino». E ancora: «L’arte è un fenomeno che esiste dalla nascita dell’uomo e deve vivere a distanza di secoli, se è vera arte. Altrimenti è morta nel momento in cui viene creata. Come la visione dell’arte come trasgressione, che porta l’arte non a espressione personale, ma solo ed esclusivamente a fenomeno commerciale, da “commerciante-bottegaio”».
Sul perchè realizzare proprio a Tradate un museo di questo tipo e non in una grande città, i Boga hanno le idee chiare: «Anche il castello di Amboise dove lavorava Leonardo era in mezzo al nulla. L’arte non è espressione di pochi, può essere ovunque. Non è il posto che fa l’arte. La nostra città è Tradate e qua vogliamo lasciare questo segno, dopo una vita che ci ha dato tanto. La cultura è la storia, l'amore per l'arte, per lasciare un segno tangibile e per portare ai nostri figli la cultura dei padri, non solo economica». «Non ci ispiriamo a nessun modello di museo - concludono -. Abbiamo eccelso in tutti i settori che abbiamo toccato, dall’arredamento alla sicurezza, perchè abbiamo creduto nelle nostre idee. Crediamo anche in questo progetto, dedicato alla diffusione della cultura. Vogliamo essere il canale popolare per la grande arte alla portata di tutti».
14/10/2010
Manuel Sgarella |