MANTOVA - Dal terremoto la Camera degli Sposi è chiusa al pubblico. Salviamo Mantova STEFANO SCANSANI L'Espresso, 20 settembre 2012
Il rinascimento ha fatto crac e nessuno se n'è accorto. Camera degli Sposi di Mantova è come dire Cenacolo di Leonardo a Milano,Cappella degli Scrovegni di Giotto a Padova, Logge di Raffaello in Vaticano, ma non fa rumore. La chiusura da quasi quattro mesi della più bella camera del mondo (i contemporanei quattrocenteschi la battezzarono cosi) sta passando inosservata, perché la decimazione dei terremoti di maggio è prima di tutto emiliana,quaranra chilometri più a meridione di Mantova. Ma le scosse, quasi inseguendo un filone storico, hanno bastonato pure l'Oltrepò Mantovano, raggiunto e infranto il sogno realizzato da Andrea Mantegna: hanno fracassato le strutture del castello di San Giorgio, appendice merlata della reggia di Gonzaga. E' come se il sisma fosse andato a cercare il pezzo forte. La Camera degli Sposi è contenuta in una delle torri del Castello che ha le fondazioni nel Lago di Mezzo. Gli affreschi hanno assecondato l'andirivieni dei muri, gli urti del 20 e 29 maggio, uno sciame successivo di sollecitazioni. Nella scena della Corte si è riaccesa una lesione lunga tre metri che striscia dietro la schiena del marchese Ludovico II, piega a destra sulla verticale della testa della monumentale Barbara di Brandeburgo e si perde in un festone di frutta. La sovrintendente Giovanna Paolozzi Strozzi il 20 maggio ha ordinato la chiusura totale della reggia che con i suoi 35 mila metri quadrati e le cinquecento stanze per estensione e seconda in Europa dopo il Vaticano (in un anno 250 mila visitatori). Nei giorni scorsi, durante il Festivaletteratura, larga parte della Galleria Nazionale di Palazzo Ducale è stata riaperta mentre restano inaccessibili il Castello con la Camera degli Sposi, l'Appartamento Grande di Guglielmo, l'Appartamento di Troia di Giulio Romano e la Galleria della Mostra. Mezza corte chiusa, la stanza del Mantegna blindata, nessun segnale da Roma e il timore di vedere inabissarsi la città del Mincio nella dimenticanza. Mantova, da prigioniera dei tre laghi e da bella addormentata che si era destata con una straordinaria vivacità culturale nei primi Duemila (Celeste Galeria a Palazzo Te) ora è la bella dimenticata. I cinque giorni del Festivaletteratura hanno beneficamente sconquassato la città. D'accordo con la "Gazzetta di Mantova", la sovrintendenza ai Beni artistici e storici ha permesso l'accesso alla Camera degli Sposi ad alcuni autori ospiti. Scrittori con l'elmetto. La siciliana d'Inghilterra Simonetta Agnello Hornby ha quasi pianto e, promettendo il coinvolgimento della comunità intellettuale londinese, ha commentato: Sapendo che ci sono dei danni, anche nascosti, il cuore mi piange. Dobbiamo agire con urgenza non soltanto noi che siamo qui a Mantova, e non soltanto l'Italia ma il mondo perché questo è un patrimonio del mondo... Poi è toccato a Marcello Fois salire la scala elicoidale, vedere i detriti, respirare la polvere, entrare nel santuario laico dell'umanesimo in pittura: - Se anche avessimo fatto solo questa stanza, saremmo un popolo straordinario. Qui c'è il Dna della nostra civiltà... Altri trenta scrittori hanno sottoscritto la petizione per salvare la Camera degli Sposi che la "Gazzetta" indirizzerà al presidente della Repubblica. L'apripista t il premio Nobel il poeta irlandese Seamus Heaney. Intanto la sovrintendenza ai beni artistici e storici e quella ai beni architettonici, Ia luav di Venezia e la direzione lombarda dei Beni culturali stanno (accendo la diagnosi di tutti mali: la Camera degli Sposi, il Castello, Cortenuova. Saranno necessari almeno 5 milioni di euro per sanare e riaprire. L'Ariosto che fra queste pareti lesse l'Orlando a Isabella d'Este, oltre le dame. i cavaliier,l'arme e gli amori,oggi invocherebbe anche lo Stato e gli sponsor privati. Ce ne fossero di furiosi. |