Firenze. Controrestauro, fine del caso Anghiari Marco Gasperetti Corriere della Sera 16/9/2012
Si richiudono i fori praticati nell'affresco del Vasari cercando il Leonardo fantasma
L’operazione «tappabuchi» è già iniziata e i tecnici dell'Opificio delle pietre dure stanno lavorando sull'affresco di Giorgio Vasari, parete est del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, per celare e restaurare i sei fori praticati dall'equipe di Maurizio Seracini, ingegnere e docente all'università di San Diego, che era alla ricerca della «Battaglia d'Anghiari», l'opera fantasma di Leonardo. Probabilmente sarà l'ultimo capitolo di una storia affascinante e controversa nella quale arte, politica e polemiche si sono unite in un mix velenoso. Il sindaco Matteo Renzi — che la ricerca ha promosso e sostenuto — in una lettera aveva accusato il ministro Lorenzo Ornaghi di «attendismo» e aveva annunciato che in queste condizioni sarebbe stato impossibile continuare la ricerca finanziata con 250 mila dollari dall'americana National Geographic. Ma ancora prima di quella missiva, cinquecento storici dell'arte ed esperti internazionali avevano firmato una petizione per bloccare i lavori giudicati dannosi e anti scientifici. Il via libera al restauro dei fori sull'affresco del Vasari, dentro i quali sonde endoscopiche erano andate a caccia del dipinto di Leonardo, è arrivato dalla soprintendente Cristina Acidini, dopo un incontro a Rimini con il ministro Ornaghi. La Acidini, come previsto dalla legge, era stata chiamata ad esprimersi sulla possibilità di praticare nuovi fori sulla parete e nel consulto aveva dato esito negativo, non negando però la possibilità di continuare la ricerca. «E’ l'epilogo previsto di un'impresa che di scientifico non ha mai avuto niente — ha commentato ieri Tomaso Montanari, docente di Storia dell'arte moderna all'università di Napoli, promotore dell'appello internazionale per bloccare i lavori — Colpisce questa fine sotto tono e assolutamente anti mediatica di una campagna dove la pubblicità e gli effetti speciali hanno dominato incontrastati. Adesso il riflettore del grande spot è stato spento, per fortuna. Si ritorna a studiare».
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