TORINO - La città dell'auto punta sui musei dell'industria Giulia Crivelli 20-FEB-2005, Il Sole 24 ore
TORINO ■ Torino gioca la carta della cultura e del turismo culturale, facendo perno sull'industria.
La recente riunione della commissione esecutiva del Comitato olimpico ha evidenziato imbarazzanti difficoltà per l'attuazione del programma. E la capitale subalpina intende rilanciare la sua immagine turistica in vista dei Giochi olimpici invernali del prossimo anno varando, tra l'altro, un ricco cartellone di eventi musicali, cinematografici, letterali, delle arti visive. Insomma, vere e proprie Olimpiadi della cultura si svolgeranno durante i Giochi invernali (dal 10 al 26 febbraio 2006).
Le linee guida — che hanno individuato il "corpo" come trait d'union tra arte e sport — vengono riassunte in tre concetti: locale, globale, contemporaneità. Il programma definitivo sarà presentato prima dell'estate, quando verranno anche messi in vendita i biglietti per gli spettacoli.
Gli appuntamenti sono comunque decisamente numerosi, ideati dal Toroc (il comitato organizzatore di Torino 2006) in collaborazione con gli enti locali. E questo ha permesso non solo di arrivare a proporre un programma di elevata qualità, ma anche di offrire al pubblico gli scenari di alcuni dei capolavori piemontesi. A partire dalla recuperata Reggia di Venaria, dal Castello di Rivoli, dalla Palazzina di caccia di Stupinigi. E ancora i forti di Bard (Aosta), Exilles e Fenestrelle; musei come l'Egizio o il museo della Montagna e quello di Scienze naturali oltre al museo del Cinema e a quello dell'Automobile; gallerie, antichi quartieri militari, teatri. Dunque, questa volta, il Piemonte si apre realmente per mettere in mostra i propri tesori. Con una partecipazione finalmente corale.
Il tentativo di sviluppare il turismo a Torino attraverso i Giochi è già stato avviato lo scorso anno, quando Livio Besso Corderò e Josep Ejarque — rispettivamente presidente e direttore di Turismo Torino — hanno avviato il progetto di visite guidate nei cantieri olimpici. L'iniziativa, partita il 31 luglio, ha avuto successo. E Turismo Torino — in collaborazione con la Camera di commercio — ci riprova ora con un altro progetto che intende coniugare l'industria con il turismo culturale. «In questo modo — spiega Besso Corderò — l'industria diventa una vera e propria risorsa turistica». Destinata non a visitatori specializzati, ma al più vasto pubblico dei turisti di loisir. Sono stati studiati appositi pacchetti e si sono individuati due settori dell'industria subalpina: l'auto e le penne. Così, sul fronte dell'automotive, si partirà con Fiat per proseguire con Pininfarina, Giugiaro e Bertone. Mentre, per la filiera delle penne, sono state scelte Aurora, Lecce Pen, Wilson e Stile-Linea. Oltre a visitare le aziende durante le fasi di produzione (e non è stato facile scegliere le date per Mirafiori, a causa della cassa integrazione), i turisti parteciperanno a una sorta di previsita introduttiva sul design, tenuta presso l'Istituto Europeo di Design. Sono previsti due tour al mese, della durata di 3 ore: uno presso un'azienda del settore automobilistico e l'altro in una fabbrica di penne.
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