2011-09-23 - Roma, Auditorium Parco della Musica Cultura e turismo: convocati a Roma gli Stati Generali Mail alla Redazione del 16-9-2011
Dopo la manovra economica autonomie locali, imprese e associazioni scendono in campo per rilanciare proposte sul contributo del settore per la crescita e la competitività del Paese.
Le Città della Cultura
Valorizzazione, partecipazione, competitività
22 - 23 settembre 2011
Roma, Auditorium Parco della Musica
Roma, 16 settembre 2011. Un paese come lItalia che non investe in cultura e turismo è un paese che rinuncia a crescere e ad essere competitivo. A pochi giorni dallapprovazione della manovra finanziaria e di fronte alla crisi economica, politica e sociale più grave degli ultimi cinquantanni, Federculture, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e Legautonomie convocano a Roma il 22 e 23 settembre, presso l Auditorium Parco della Musica, gli Stati Generali della Cultura, assise nazionale dei rappresentanti del settore per riaffermare che, seppure il momento richiede sacrifici, settori strategici come la cultura vanno rafforzati e rilanciati, per il contributo che, più di altri, possono dare al superamento della crisi.
Dopo lo scontroche si è consumato tra Enti Locali e governo sui provvedimenti economici, lappuntamento Le Città della Cultura. Valorizzazione, partecipazione, competitività rappresenta la prima occasione per sindaci, amministratori, rappresentanti delle imprese e delle associazioni per lanciare un messaggio forte: il Paese ha bisogno di tornare a crescere ed ha le risorse per farlo. Cultura e turismo possono essere lantidoto alla decadenza, la risposta al declino, la chiave per la ripresa. Ma se non si invertono le tendenze attuali già dal 2012 per questi settori si prospetta una drastica caduta della produzione e dellofferta.
Dal confronto, che si svilupperà sulla base di dati aggiornati sugli andamenti e i più recenti scenari del settore, emergeranno proposte e soluzioni. Ma già ora le associazioni nazionali promotrici anticipano lo spirito delliniziativa: sollecitare scelte di lungo respiro in grado di far ripartire la crescita, dare forza e continuità allo sviluppo economico, agganciare ancor più il Paese allEuropa nella competizione globale.
Si comincia a fare i conti con i tagli ai settori della cultura e del turismo, che riducono drasticamente la capacità di intervento di Regioni, Province e Comuni, lerogazione dei servizi e i livelli dinvestimento, con effetti disastrosi sulle strategie di rilancio della competitività locale. Si impoveriscono così le città e i territori, si deprime leconomia locale, si disgrega il tessuto culturale, sociale e produttivo del Paese, e lItalia scivola pericolosamente ai margini della competizione internazionale. In questo modo - avvertono i promotori delliniziativa - perdiamo attrattiva per gli investimenti, allontaniamo le nostre energie e competenze migliori.
Si tende a non considerare che sono proprio le amministrazioni locali, con il loro impegno, ad aver non solo sostenuto le politiche culturali ma ad averne promosso lo sviluppo attraverso investimenti nellofferta e riforme nella gestione dei servizi pubblici. Ora, sulla scia di quanto già accaduto a livello statale dove il finanziamento alla cultura è sceso dallo 0,34% del bilancio dello Stato nel 2005, allo 0,20% di oggi, il rischio è che al settore venga meno anche il sostegno delle amministrazioni locali che hanno già iniziato a ridurre gli investimenti. Ma non è solo una questione di investimenti - denunciano ancora gli organizzatori dellincontro - leggi sbagliate e la mancanza di riforme annunciate mettono in ginocchio le realtà produttive del settore (fondazioni, aziende, società) che hanno creato occupazione, migliorato lofferta culturale e sostenuto limmagine italiana nel mondo.
E dunque il momento di mettere in campo tutte le energie e le risorse presenti nel Paese, serve un grande sforzo comune per superare le attuali difficoltà nel quale diano il loro contributo tutte le forze vive della nazione: le comunità locali, i singoli cittadini, gli amministratori, gli imprenditori. Il mondo della cultura per primo, dunque, si fa portavoce di istanze e proposte concrete per uscire dallemergenza e avviare un processo di crescita.
Nel corso della Conferenza sindaci, assessori, manager pubblici e privati, rappresentanti delle imprese e dellassociazionismo, saranno impegnati in workshop sui temi più stringenti per i settori di cultura e turismo e per lo sviluppo del Paese: da una nuova progettualità comune tra pubblico e privato, a una maggiore qualità dellofferta, allo sviluppo sostenibile dei territori, dal valore economico della cultura, alla valorizzazione del patrimonio e della produzione culturale per la crescita locale, a una nuova attenzione per il welfare della cultura, vale a dire educazione, formazione, occupazione.
Molte le presenze già oggi confermate. Oltre ai rappresentanti degli enti promotori, Roberto Grossi, Presidente Federculture, Andrea Ranieri, Assessore alla Cultura Comune di Genova e Responsabile Nazionale Cultura ANCI, Nicola Bono, Responsabile Cultura e Turismo UPI, Mario Caligiuri, Coordinatore Commissione Cultura Conferenza delle Regioni, Daniela Gasparini, Sindaco di Cinisello Balsamo, Uff. di Presidenza Legautonomie, tra gli interventi degli amministratori figurano: i sindaci Gianni Alemanno, Matteo Renzi, Michele Emiliano, il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, la Governatrice della Regione Lazio Renata Polverini. Parteciperanno, inoltre, gli imprenditori Paolo Pininfarina e Maria Luisa Todini, la Presidente del FAI Ilaria Borletti Buitoni, Enrico Giovannini, Presidente Istat,Renzo Iorio, Presidente Federturismo Confindustria,Davide Rampello, Presidente Fondazione La Triennale di Milano.
Le Città della Culturaè uniniziativa promossa e sostenuta da Federculture, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e Legautonomie, insieme a Comune di Roma, Provincia di Roma, Regione Lazio. Hanno dato, inoltre, il loro contributo alla realizzazione della Conferenza la Fondazione CAB, la Camera di Commercio di Roma e JT International Italia.
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