2005-07-04 - Castellammre di Stabia Convegno: Recupero dell’Architettura Rurale, per nuovi insediamenti abitativi, per lo sviluppo sostenibile e per evitare altro spreco del territorio
“Recupero dell’Architettura Rurale, per nuovi insediamenti abitativi, per lo sviluppo sostenibile e per evitare altro spreco del territorio.”
Il Comitato Regionale dei Periti Agrari e dei Periti agrari Laureati della Campania, il Comune di Castellammare di Stabia, l’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia, l’Ordine degli Ingegneri di Napoli e Provincia, organizzano in Collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico per il Recupero delle Masserie e dei vecchi Casali: Il Convegno dal Titolo “Recupero dell’Architettura Rurale, per nuovi insediamenti abitativi, per lo sviluppo sostenibile e per evitare altro spreco del territorio.
Il convegno si aprirà con i Saluti dell’On. Salvatore Vozza, Sindaco del Comune di Castellammare di Stabia, del Dott. Dino Di Palma,Presidente della Provincia di Napoli e del Dott. Giovangiuseppe Scappaticcio, Preside dell’Istituto Tecnico Agrario di Ponticelli.
Presiede il Convegno il Per. Agr. Raffaele Ferraiolo, Consigliere Nazionale del Collegio dei Periti Agrari.
Introduce il Per. Agr. Antonio Cimmino, Presidente del Comitato Regionale dei Periti Agrari della Campania:
Seguiranno gl’interventi di vari Docenti Universitari nonché dell’Arch. Paolo Pisciotta, Presidente dell’ Ordine degli Architetti di Napoli e dell’Ing. Luigi Vinci, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli.
Al termine degli Interventi si aprirà la Tavola Rotonda dal Titolo “Il recupero dell’Architettura rurale”, con l presenza di numerosi esperti del settore.
Il convegno si chiuderà con gl’interventi dell’Avv. Marco Di Lello, Assessore Regionale Turismo ed ai Beni Culturali, dell’On. Andrea Cozzolino, Assessore Regionale all’Agricoltura e del Per. Agr. Andrea Bottaro, Presidente del Collegio Nazionale dei Periti Agrari.
Modera il Convegno, il Dott. Ermanno Corsi, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.
Il Convegno si terrà il giorno Lunedì 4 Luglio 2005 ore 17:00, presso la “Masseria Savorito” in Castellammare di Stabia.
Al termine degli interventi conclusivi, i partecipanti saranno trattenuti ad un Buffet. Durante il convegno si avrà la possibilità di degustare alcuni prodotti tipici della tradizione contadina.
Con il Patrocinio: Regione Campania Provincia di Napoli Comune di Castellammare di Stabia Ordine degli Architetti di Napoli e Prov. Ordine degli Ingegneri di Napoli e Prov.
Presentazione del Convegno In passato con l’edificazione sconsiderata si è sottratto suolo prezioso all’agricoltura mentre, per la vetustà e gli alti costi di restauro si abbandonavano masserie che per secoli erano state il fulcro della vita e del paesaggio delle nostre regioni.
Circa 30.000 sono oggi le masserie inutilizzate nella ns Regione che potrebbero essere recuperate per varie finalità.
Cosi il Comitato promosso dal Coordinamento Regionale dei Periti Agrari, ha elaborato una proposta di legge per il recupero di questo patrimonio edilizio rurale, allo scopo di permettere il rientro di circa 100.000 famiglie, ed il loro riutilizzo per attività agroalimentari, turistiche e culturali.
Tale proposta di legge fù affidata all’Assessore Regionale all’Urbanistica, il quale valutandone l’opportunità, l’ha presentata in Giunta sotto forma di disegno di legge ed approvata. Ora si attende l’approvazione in Consiglio.
La Masseria Rossi di Volla (NA) Di origini seicentesche, rappresenta il primo esempio di un possibile recupero di questi importanti edifici rurali. Risultata seconda nella classifica FAI dei beni culturali più votati d’Italia con 6406 segnalazioni, è oggetto di un’importante collaborazione tra pubbliche istituzioni che ha dato vita ad un “progetto pilota” per la realizzazione di un “centro culturale polifunzionale” e di un “cantiere scuola” di restauro architettonico, in perfetta sintonia con le leggi regionali: 26/2002 e sul “recupero dell’architettura rurale”.
La Masseria Savorito in Castellammare di Stabia La masseria, costituita da quattro livelli fuori terra ed uno interra, è realizzata in uno stile classico, ancora integro nei suoi volumi originari, maggiormente assimilabile a quello più tipico delle ville del miglio d’oro. La presenza di fondi coltivati, annessi alla villa, la fanno rientrare nelle cosiddette “ville produttive”, strutture in cui la produzione agricola era componente fondamentale della vita di queste residenze secondarie.
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