2006-09-15 - Capalbio CONVEGNO: V E R S O I L P I T: L A B U O N A U R B A N I S T I C A Regione Toscana Newsletter della Regione Toscana
Urbanistica e colline - Montaione 25 luglio, 9.30-14.00 La buona urbanistica - Capalbio 15 settembre, 9.30-14.00 L’efficacia come qualità del piano pubblico - Piombino 6 ottobre, 9.30-18.30 Riformismo urbanistico: pratiche non modelli - Festa della geografia, 30 novembre15.00-19.00 Reddito non rendita - Festa della geografia, 1° dicembre 10.00-14.00
E’stato troppo lungo il passaggio dalla vecchia urbanistica al governo del territorio. E non c’è governo del territorio senza l’idea e la pratica di buoni piani moderni. L’epoca del modello toscano - grande esperienza anche sul piano urbanistico- è alle nostre spalle. Così come siamo consapevoli che è finito un ciclo di sviluppo. Questo ci pone nuovi interrogativi e nuovi percorsi. Come vogliamo che funzioni la Toscana al futuro? Una Toscana di identità non più statiche ma plurali, dove possono stare insieme paesaggi e poli industriali di ricerca, la città toscana, i suoi conflitti e la spinta all’uguaglianza e alle libertà, il talento e la tolleranza. La Toscana “capace” al futuro nei nuovi piani moderni non può essere letta a fette o a settori, ma in maniera integrata come Toscana dell’“accoglienza”, delle “reti”, della “qualità/conoscenza”, della “coesione sociale e territoriale”. E’ in questa visione che si fanno strada i piani moderni, strutturali e non più localizzativi, lontani dall’uso esasperato della categoria della “conformità”, propria di un’epoca gloriosa ma passata, quella delle piccole toscane da preservare gelosamente, finanche con una programmazione urbanistica a “cascata”. La buona urbanistica del domani è fatta di piani partecipati, valutati, espressione di analisi, conoscenza, finalità. Orientati alla sostenibilità ed alla realizzazione di obiettivi strategici, contenitori e suscitatori di politiche innovative - non solo territoriali - ma proprio per questo piani pubblici. Sussidiari, volti alla coerenza reciproca e alla cooperazione, con contenuti, regole e indirizzi. Per difendere un’idea alta del piano pubblico bisogna innovare: con la legge uno e con il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) questo cercheremo di fare. Il PIT dovrà funzionare come un grande patto tra le amministrazioni a cui siano fornite anche le risorse normative possibili sulla base di impostazioni che funzionino a filiera e non in via gerarchica. Perché il governo del territorio è fatto di regole, di statuti, di invarianti, ma anche di strategie e contenuti attivi. Ecco allora che il patto presuppone cooperazione e coerenza reciproca. Un’alleanza per costruire nuovo sviluppo, migliore sostenibilità, produzione di reddito. Per questo il PIT si attuerà con pochi progetti dall’alto e tanta programmazione dal basso. Una programmazione che veda protagonisti comuni e province in una logica di coerenza sia con le politiche territoriali sia con le strategie di sviluppo.
Programma 15 settembre 2006
ORE 10.00 - Saluti Lucia Biagi, Sindaco di Capalbio
Coordina Loriano Valentini, Consigliere Regione Toscana
Introduzione Romano Viviani, Urbanista
Interventi: Anna Donati, Presidente 8° Commissione Lavori Pubblici Senato Edoardo Zanchini, Legambiente, Responsabile nazionale Urbanistica e Trasporti Erasmo D’Angelis, Consigliere Regione Toscana Vincenzo Ceccarelli, Presidente Provincia di Arezzo Alessandro Cosimi, Sindaco di Livorno Giuseppe Carovani, Sindaco di Calenzano Leonardo Rignanese, INU Toscana Luciano Piazza, INU Toscana
Conclusioni Riccardo Conti, Assessore Regione Toscana
ORE 14.00 Buffet
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