PETIZIONE - TEATRI GRECI E ROMANI SENZA FUTURO? FERMIAMO IL DEGRADO! 02-11-2010 Alfredo Lisi
Così recita l’art. 9 della Costituzione italiana “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” E ancora: l’articolo 1 (Princìpi) del Codice dei Beni Culturali (L. 142 del 2004) al comma 1 recita, “In attuazione dell’articolo 9 della Costituzione, la Repubblica tutela e valorizza il patrimonio culturale in coerenza con le attribuzioni di cui all’articolo 117 della Costituzione e secondo le disposizioni del presente codice”. Ma a quanto pare e come quasi sempre accade tutti dimentichiamo i principi della Costituzione che poi sono i principi su cui dovrebbe fondarsi la vita democratica di questo paese. A questo punto corre l’obbligo domandarsi: hanno un futuro i Teatri classici greci e romani, che insistono nella nostra nazione calpestati nel periodo estivo da centinaia di migliaia di spettatori nelle decine di concerti e di spettacoli di intrattenimento che essi ospitano? Potremmo anche affermare che dopo oltre duemila anni di ‘miracolosa’ esistenza in pochi decenni i teatri classici rischiano di essere definitivamente stravolti e smembrati della loro identità originaria ( o comunque di quello che rimane di essa). Eppure quelle istituzioni che dovrebbero salvaguardare e conservare per altri migliaia di anni tale Patrimonio dell’Umanità continuano a fare orecchi da mercante in parte per non mettersi contro quelle Amministrazione comunali che consapevolmente hanno trasformato i Teatri classici in una sorta di ‘bancomat’ . Per tali aspetti i sottoscrittori della petizione chiedono alle autorità competenti il rispetto della Costituzione e dei Beni culturali della nazione (Presidente della Repubblica, Ministro ai Beni Culturali, UNESCO) di mettere in atto ogni dovuta iniziativa affinchè i Teatri classici della nazione non siano più trasformati in una sorta di stadi.
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