Lettera aperta su "Tuder Rock" 16-08-2011 Marco Grondona
Gentile amico,
ti scrivo in considerazione della responsabilità che porti nel PD locale per commentare assieme - e ti sarei grato se mettessi il mio lieve contributo a conoscenza degli altri membri del partito - una notizia di cronaca che trovo oggi, 13 agosto, fra le pagine del locale "Corriere dell'Umbria".
Vi leggo di una manifestazione dal titolo "Tuder Rock" che il cronista definisce precisamente come un "evento organizzato" dalla presidente della Commissione Cultura dott. Romina Perni, che credo rappresenti nel novero degli amministratori comunali il tuo partito. Ragioni non necessariamente professionali (insegno Storia della Musica) ma semplicemente culturali mi impediscono di tacere il mio convinto sospetto contro un genere di concerti il cui valore obiettivo è sovente bassissimo: mi trovo spesso in polemica con i miei scolari non solo perché sanno tutto del rock inglese 1980 e non hanno mai ascoltato la Terza di Beethoven, ma perché quasi per intero incapaci di selezionare, all'interno di quel che ahimé adorano, ciò che brilla da ciò che vale un pò meno (com'è noto Berio sullo scorcio degli anni Sessanta guardava con interesse a prodotti del genere, ma i suoi prediletti erano roba come i Beatles e i Rolling Stones, cioè musica coi fiocchi!).
Come sai - e come mi è capitato di leggere di recente in un bellissimo libro sulla fisarmonica del sovietico Friedrich Lips - nella scomparsa Unione Sovietica - il grande paese cui guardavano tanti "umili" delle nostre campagne con commovente ed ammirevole fiducia - lo stato imponeva l'educazione musicale anche nella scuola della più piccola cittadina di provincia accostando i ragazzi, proprio attraverso uno strumento modesto e portatile come la fisarmonica, al repertorio classico (Bach, Chopin) e contemporaneo "socialista" insieme (Sciostakovic, Katchaturian etc.). Ora non so se davvero la presidente della Commissione Cultura abbia "organizzato" l'evento e non saprei che farmene, da parte sua, di una replica puramente formale; quello che però da lei pretendo, se devo pigliare per buono il rock natìo, sono la settimana successiva due serate in cui mi si eseguano i Cinque pezzi di Webern e almeno una sinfonia di Henze! Vorrei insomma veder rimossa l'odiosa discriminazione sociale per cui io giro il mondo a sentire Muti e Abbado mentre l'incolpevole adolescente di Massa Martana (verificato iersera con i miei occhi nel solito imbecille tripudio di decibels!) ballonzola inerte obbedendo al modestissimo chitarrista che dal palco urla l'esigenza di "svecchiare" la festa (ha detto proprio così, senza forse nulla sapere del celebre "Largo ai giovani" di fascista memoria; ma perché non gli fate leggere almeno il Giovinezza giovinezza di Luigi Preti?).
Nello stesso giornale vedo poi che il sindaco Ruggiano offre alla Perni, in cambio d'un compromesso sul calendario, il palco e l'ambiente di piazza del Popolo. Non devo spiegarti perché un sito del genere non è fatto per spettacoli del genere: la piazza è luogo di tutti, serve soprattutto per "starci", ogni sera se abiti a Todi o due giorni se sei un turista: ma tutti hanno il diritto di non vederne lo spazio costantemente alterato da istallazioni per lo spettacolo e dall'indiscrezione caratteristica delle discoteche; varrebbe la pena diffondere per l'ennesima volta l'articolo ben noto di Salvatore Settis (uno storico dell'arte supercolto, che piacque ai responsabili della fondazione Getty e che Prado e Louvre hanno da poco reclutato, un intellettuale radicale, se Dio vuole, con molta saggezza e niente chic: come ce n'erano tanti una volta nelle file del P.C.I!). Accettare l'offerta del sindaco significherebbe da parte vostra mettervi in comunione perfetta sulla scia della più recente "musica in piazza" che negli ultimi venti giorni ha dato della propria qualità, fammelo dire stavolta da persona del mestiere, un'idea davvero miserevole. Un caro saluto da Marco Grondona.
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