La formazione degli insegnanti di storia dell'arte 27-03-2006 Gerardo Pecci
Il Consiglio Direttivo della Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell'Arte ha preso una giusta e ferma posizione in ordine alla ventilata ipotesi di attribuzione alle Accademie di Belle Arti della laurea magistrale per l'insegnamento della Storia dell'Arte (Classe di concorso A061 - 61/A) negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Il documento, trasmesso al CUN, alla CRUI e alla Conferenza dei Presidi di Lettere, ribadisce con argomentazioni serie e ineccepibili, la necessità che la formazione degli insegnanti di storia dell'arte avvenga esclusivamente nell'ambito delle Facoltà di Lettere delle Università e non anche presso le Accademie di Belle Arti. I quattro punti in cui esso si articola sono la testimonianza di un'attenzione critica e pedagogico-didattica che mette in rilievo la necessità di una solida formazione umanistico-letteraria e storico-artistica per chiunque intenda insegnare una disciplina complessa quale è la storia dell'arte, sia nella sua ampiezza diacronica (dall'antichità ad oggi), sia sotto il profilo metodologico. Oggi i docenti di storia dell'arte nella scuola secondaria di secondo grado, nei licei artistici, nei licei classici negli istituti d'arte e in quelli professionali, provengono da formazioni universitarie diverse, dalle facoltà di lettere e dalle facoltà di architettura. E la formazione di ogni docente è naturalmente orientata e improntata a seconda del piano degli studi seguito durante la propria formazione accademica. I risultati di tale eterogeneità si evidenziano, poi, nella reale e quotidiana prassi dell'insegnamento, della diversità degli approcci metodologico-didattici e negli orientamenti verso una "branca" della disciplina (pittura, architettura o scultura). Mi è capitato alcune volte di incontrare colleghi architetti che non hanno una buona formazione riguardante, per esempio, la pittura o la scultura o, viceversa, docenti laureati in lettere che hanno delle difficoltà con l'insegnamento della storia dell'architettura, ecc. Infatti, si è data, nel passato, la possibilità di poter accedere ai concorsi per l'insegnamento della storia dell'arte a chi aveva sostenuto uno o due esami di storia dell'arte o di storia dell'architettura nelle rispettive facoltà universitarie, spesso senza aver mai sostenuto esami di archeologia e storia dell'arte greca e romana. Certamente ciò ha creato dei problemi anche negli studenti che sono sensibili "giudici" dei propri professori, evidenziando e riconoscendo la capacità del professor Tizio di saper spiegare e far amare la pittura, ma non altrettanto gli aspetti dell'architettura o della scultura, o la capacità del professor Pinco Pallino di saper ben spiegare l'architettura e meno bene le altre arti. Il problema posto dal Consiglio Direttivo della Consulta Universitaria Nazionale per la storia dell'arte evidenzia, ora, la propria contrarietà all'attribuzione alle Accademie di Belle Arti della laurea magistrale per l'insegnamento della Storia dell'Arte negli istituti secondari di secondo grado. E fa bene ad essere contrario. Le Accademie delle Belle Arti sono luoghi deputati all'esercizio e alla formazione degli "artisti" e non certamente dei docenti di Storia dell'Arte poiché, come recita il punto 3 del documento, "solo le Facoltà di lettere e filosofia sono in grado di assicurare ambiti disciplinari che comprendano la storia dell'arte in tutta la sua ampiezza diacronica - dall'età classica a quella contemporanea - e nella sua complessità teorico-metodologica e applicativa." E nel successivo punto 4 ribadisce che la "ricchezza degli ambiti disciplinari presenti nelle Facoltà di lettere e filosofia è la sola in grado di garantire anche un'adeguata formazione di carattere storico, filosofico e letterario, fondamentale nella preparazione di base degli insegnanti e indispensabile in vista di quella dimensione interdisciplinare della didattica, resa necessaria dagli attuali programmi dei licei e degli istituti secondari di primo e secondo grado." Se, per esempio, le Accademie di Belle Arti, attraverso i corsi Cobaslid, stanno attualmente operando bene nella formazione degli insegnanti per la classe di concorso A028 - 28/A Educazione Artistica (nelle Scuole secondarie di primo grado), in cui emerge l'esigenza dell'operatività, dell'espressione grafico-pittorica, con cenni di educazione all'arte, non certamente hanno i mezzi per poter formare i docenti per la classe di concorso 61/A - A061 Storia dell'Arte, che dev'essere riservata esclusivamente alle Facoltà di lettere e filosofia. Oltretutto le Accademie di Belle Arti hanno finalità diverse rispetto alle Facoltà di lettere e filosofia universitarie. Una solida formazione umanistica, imprescindibile per gli storici dell'arte, la può dare soltanto l'Università. Non si tratta di partigianeria, ma la realtà è nella scelta culturale e nell'offerta formativa diversa per natura, strumenti e percorsi formativi che entrambi le istituzioni propongono. Le Accademie di Belle Arti nonostante abbiano attivati corsi di storia dell'arte, peraltro indispensabili alla formazione di coloro che vogliono fare e proporre "arte", non hanno tutti gli strumenti idonei all'elaborazione di un curricolo di studi omogeneo come quello che è attualmente in vigore presso le Università degli Studi in cui sono attivi i corsi di laurea magistrale in Storia dell'Arte (LM89). E poi sappiamo che sono le Università che attivano percorsi formativi di alta specializzazione post-laurea in "Storia dell'Arte" e questo certamente è un punto in più per difendere un patrimonio di conoscenze, esperienze e capacità didattico-metodologiche che solo nelle università è possibile riscontrare.
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