Lettera a Carandini 18-10-2011 Claudio Calcara, Enzo Feliciani, Libero Rossi
Al Prof Carandini Presidente del Consiglio Superiore MiBAC Egregio Presidente,
i sottoscritti componenti il consiglio superiore, attesi gli impegni assunti dall'On, Giancarlo Galan in occasione della propria nomina alla guida del nostro Ministero, che le hanno permesso di ritirare le dimissioni dall'incarico di Presidente del Consiglio Superiore dovute ai tagli ai capitoli di spesa, con la presente ritengono di sottoporre alla sua attenzione la presente.
Lo scopo per il quale abbiamo ritenuto di rivolgerci a Lei, nella nostra qualità di componenti il consiglio in rappresentanza del personale, è quello di richiamare la Sua attenzione su una serie di difficoltà che permangono malgrado gli impegni assunti dall'On. Ministro sia con Lei e sottoscritti con le OO.SS. in occasione di un incontro ad hoc convocato proprio per discutere, enunciando i punti di sofferenza che rischiano di vanificare la stessa tutela affidata al dicastero per i beni e le attività culturali.
Le questioni sulle quali richiamiamo la sua attenzione pur se partono dal diffuso malessere del personale, manifestato soprattutto in occasione della dichiarazione dello stato di agitazione promosse dalla maggioranza delle forze sindacali, nella realtà afferiscono a difficoltà di seguito evidenziate e riguardano:
a) Tagli di bilancio alle spese correnti e di investimento: nonostante la sua opera fattiva di recupero, siamo ben lungi da avere un bilancio in grado di permettere ai nostri istituti di funzionare. Lei ha dichiarato in più di un'occasione di voler riportare il bilancio ad uno stato di normalità o almeno di avere risorse sufficienti per garantire i normali servizi;
b) Questioni occupazionali dovuti al taglio della dotazione organica: in questo settore scontiamo un ritardo che per noi è inaccettabile. Con il D.L.34 si dovevano assumere 162 lavoratori più 18 nuovi dirigenti. Una goccia nel mare delle riscontrate necessità. Ma nonostante la deroga ricevuta, gli uffici del Ministero non hanno provveduto ad assumere e questo ha fatto sì che si sia incappati nella seconda manovra e con ciò al blocco e alla riduzione del quantum! Oggi si tratta di superare la deroga ai due tagli del 10%; sono anni che gli uffici ci raccontano che come Mibac saremo fuori dai due tagli che, ricordiamo, se attuati metteranno circa 4000 nostri colleghi in esubero e con ciò per diversi anni non potremo assumere mentre la dotazione organica scenderà a 16mila unità (nel 2004 era di 25mila);
c) Analogo silenzio circonda la questione della reiterazione delle somme dovute al turn over del 2010 (ben 6.500.000 euro) che potrebbero garantire ulteriori assunzioni di personale!
d) L'oramai annosa questione di Pompei: nonostante sia stata deliberata da più mesi l'urgenza di intervenire, siamo incredibilmente fermi sulla questione delle assunzioni che scendono dalle 25 preventivate alle 20 attuali mentre ancora non sappiamo dei 105milioni varati dal Consiglio superiore e sui quali si stanno avventando interessi esterni! Su questo aspetto gradiremmo conoscere lo "stato dell'arte";
e) Missioni e uso del mezzo proprio: su questo aspetto l'impegno era quello di trovare una soluzione che garantisse la normale attività di tutela mentre tuttora registriamo un pesante silenzio;
Per ultimo, ma non per importanza, vorremmo richiamare la sua attenzione sulla questione che riguarda la società Ales. Come sicuramente ricorderà, dopo ben due lunghe e sofferte riunioni del Consiglio da lei presieduto, atteso che il finanziamento delle attività affidate alla società ALES si è reso possibile solo attraverso un cospicuo taglio ai capitoli di spesa relativi alla tutela, e considerati gli impegni assunti dall'On. Giancarlo Galan, anche con le OO.SS., di discutere le sorti future di questa società, riteniamo di sollecitarla affinché possa prevedere una riunione del Consiglio, meglio se con la presenza del Ministro, per definire tale argomento.
Infine vorremmo che in occasione della convocazione fosse messo all' ordine del giorno questioni che avrebbero dovuto trovare soluzione all' interno del cosiddetto Decreto sviluppo e che riguardano:
1) il doppio taglio del 10% della già insufficiente dotazione organica;
2) in generale le risorse economiche afferenti le spese di funzionamento, missioni ecc.
In particolare quest'ultime questioni ancorché incidono negativamente sulle legittime aspettative del personale, anche in termini di mancate progressioni meritocratiche, se non affrontate rischiano non solo di vanificare l'azione stessa del Consiglio Superiore ma addirittura mettono in dubbio la sua stessa sopravvivenza nel momento in cui non solo sembrerebbero venir meno i compiti affidati al Mibac ma addirittura renderebbero effimeri gli impegni che assume chi ha la massima responsabilità nella guida del dicastero, con l'autorevole organo consultivo. Cordiali saluti
Roma 12 ottobre 2011
Claudio Calcara Enzo Feliciani Libero Rossi |