Lettera al Direttore di Repubblica: la Magna Grecia 02-05-2016 Elena Lattanzi
AL DIRETTORE DE “LA REPUBBLICA”
Gentile Direttore, dal 1981 al 2005 sono stata responsabile ,nella qualità di Soprintendente ai beni archeologici della Calabria, del Museo nazionale di Reggio e dell’intera regione. Leggendo ,nell’inserto di Venerdì u.s. gli articoli di Antonella Barina e Matteo Nucci,relativi alla prossima inaugurazione del nuovo allestimento del Museo nazionale, ho notato alcune inesattezze e “dimenticanze” che Le vorrei segnalare. Innanzitutto non corrisponde al vero che le statue di Riace siano state “a lungo confinate nel piano interrato” ,perché il precedente allestimento,del 1982,inaugurato dal Presidente Pertini e dal Ministro Vincenzo Scotti era più che dignitoso ed aveva la sua ragion d’essere perché concludeva il percorso scientifico delle sale destinate ad introdurre il visitatore alle rotte commerciali antiche e all’archeologia sottomarina. E se, come dice l’articolista ,i Bronzi sono “fortunosamente scampati alla frenesia di trasferirli di qua e di là”,questo si deve alla ferma opposizione di tutti i Soprintendenti che si sono succeduti a Reggio dal 1982, ai viaggi delle due statue,in nome di “eventi” e mode effimere…. Secondo le affermazioni degli Architetti Desideri e Prosperetti, il criterio di esposizione precedente sarebbe “obsoleto”…per noi era storico, scientifico,didattico. L’ordine cosiddetto “tematico” non è una novità perché da tempo applicato in Musei stranieri, ma è, tra l’altro, già superato, come affermano molti colleghi che hanno curato allestimenti sia in Francia che in Germania. A proposito di “dimenticanze” vorrei osservare che ,nella foto “storica”, pubblicata a p.24, la didascalia cita solo i due bravi sommozzatori dei Carabinieri di Messina , ma accanto ad una delle statue giacenti è raffigurato anche il Prof.Giuseppe Foti,Soprintendente all’epoca del rinvenimento dei Bronzi, grazie al quale tutto ebbe inizio… Non ricordare neppure il suo nome mi è sembrato, più che una dimenticanza, una scortesia. Desidero precisare ancora che la biblioteca già esisteva ed è stata ridotta di dimensioni e spostata, lospazio per mostre temporanee già era previsto e non poche mostre sono state allestite ,non solo archeologiche . Tutti sanno, infine, che i restauri delle statue sono stati due, quello fiorentino e il nuovo intervento, avvenuto nel Museo stesso,definito “restauro come conoscenza”.,promosso dall’Istituto centrale del Restauro e dalla Soprintendenza calabrese.. I lavori eseguiti negli ultimi anni sono da considerarsi opere di manutenzione, più che restauri. Detto questo, i miei migliori auguri vanno al Museo e alla Soprintendenza ,alla città di Reggio e al Sindaco Giuseppe Falcomatà,che continua l’opera del padre Italo, con cui ho avuto il piacere di collaborare negli anni della mia direzione della Soprintendenza calabrese. Ringrazio dell’attenzione, con la richiesta di pubblicare le presenti precisazioni, ai sensi dell’Art.8 della Legge 47/1948 sulla stampa.
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