Alarico, ieri e oggi 19-10-2016 Pier Giovanni Guzzo
ALARICO, IERI E OGGI
La ricerca della tomba di Alarico, e del suo tesoro, ha finalmente il sigillo ufficiale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (e per il Turismo): lo apprendiamo dal supplemento del Corriere della Sera in data 14 ottobre 2016, sezione Speciale Arte. È lo stesso Ministero che, anni addietro, aveva sconfessato il preteso riconoscimento di quella stessa sepoltura in agro di Mendicino. Verrebbe da dire: quanto mutano i tempi! Leggendo con attenzione lo Speciale Arte dedicato all'argomento ci si convince di quanto, sul serio, siano mutati i tempi. Infatti, le attività di ricerca che ci si prefiggono sono rivolte solo in apparenza a trovare la tomba del re Goto e le ricchezze in essa sepolte. Nella realtà tendono a costituire una grande operazione d'immagine, così da richiamare turisti e curiosi a Cosenza: intenzione assai lodevole, da non confondere però con la ricerca storica. Anche i comuni limitrofi, nei quali ugualmente c'è intenzione di compiere ricerche, ne beneficeranno. Ad una tale tanto scoperta operazione d'immagine, o di propaganda (che adesso si definisce di valorizzazione), il Ministero, nella persona del competente Soprintendente, si è accodato senza tentennamenti. Il Soprintendente, riporta il già citato Speciale Arte, difende i motivi scientifici della ricerca archeologica, rivolta ad un periodo storico che ritiene finora trascurato e, invece, "d'enorme interesse". Così dichiarando, tuttavia, il Soprintendente dimentica recenti pubblicazioni su riviste scientifiche di larga diffusione proprio incentrate sui risultati di scavi archeologici compiuti nel centro storico di Cosenza e l'altrettanto recente catalogo del Museo Civico, impreziosito da una presentazione dello stesso Sindaco. Ci si augura che le nobili aspettative del Soprintendente non vengano infrante dalla dura realtà: la quale vede ogni sforzo ed ogni risorsa impiegati in attività di "valorizzazione" e non in quelle di ricerca scientifica. Infatti, l'attuale assessore alla cultura del comune di Cosenza, Vittorio Sgarbi, si mostra preoccupato per il destino delle mostre da lui stesso organizzate: che i finanziamenti necessari a queste non vengano dirottati nella ricerca dei favoleggiati tesori del sacco di Roma. Alarico è finora riuscito a non farsi trovare: forse, ci riuscirà anche questa volta, così ci si augura. Quello che non riuscirà a nessuno sarà di trasformare in un'impresa di ricerca scientifica l'inseguimento di una passeggera e vana rinomanza, più incorporeo di un sogno, o di una fantasia.
PIER GIOVANNI GUZZO
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