TERREMOTI E PREVENZIONE: IL SISMABONUS SERVE POCO 01-03-2017 Sauro Turroni
Una dichiarazione di Sauro Turroni ( responsabile territorio e BBCC dei Verdi) ex parlamentare e ex Presidente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera Se il sismabonus è quanto sa proporre il Governo, tramite Casa Italia, vuol dire che questo Paese si affida ancora una volta a misure inefficaci per fare prevenzione e mettere in sicurezza il patrimonio edilizio esistente, soprattutto quello dei centri storici. Ci si affida al solito meccanismo delle detrazioni fiscali : esse potranno andar bene, forse, per gli edifici singoli, nei quali i diversi proprietari si trovino tutti con una capacità economica adeguata per pagare gli interventi e soprattutto per fare le detrazioni nella denuncia dei redditi. La realtà è ben diversa, milioni di persone non hanno sufficienti risorse economiche per fare gli interventi, praticamente sempre le proprietà sono intrecciate e non bastano le pur ridotte maggioranze condominiali per dare l’avvio di lavori che non riguardano solo le parti comuni ma anche l’intero edificio. La cosa si complica totalmente quando ci si trova ad operare nei centri storici : lì non bastano soluzioni semplicistiche quali quelle che sembra voler mettere in atto il Governo. I problemi di messa in sicurezza del patrimonio storico del nostro Paese sono complessi, attengono alla conoscenza delle condizioni degli edifici, a quelle del territorio in cui sono collocati, alle strutture urbane di cui fanno parte, ai delicati problemi di natura costituzionale che attengono alla questione della prevalenza del diritto collettivo di vivere in sicurezza rispetto a quello, anche esso costituzionalmente statuito, della proprietà. Attengono alla necessità inderogabile di operare per complessi di edifici aventi unitarietà e tra loro strutturalmente collegati per i quali sono necessari interventi unitari. Riguardano alla pianificazione delle misure da mettere in atto e anche alle decisioni strategiche che riguardano le priorità degli interventi. Richiedono la individuazione degli strumenti giuridici e attuativi, sul tipo dei consorzi, per rendere protagonisti e nello stesso tempo responsabili i cittadini e i proprietari della progettazione e realizzazione degli interventi. Richiedono regole che impediscano l'accaparramento di commesse da parte di tecnici e imprese e soprattutto un sistema trasparente per appalti e gare. Non mi pare che ci sia traccia di tutto questo nel provvedimento del Governo, forse un atto di buona volontà ma del tutto inadeguato rispetto ai problemi che si vorrebbero affrontare.
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