Sempre sul concorso per dirigenti storici dell'arte 19-09-2006 Alessandro Bianchi, ICR (albianchi@yahoo.com) -
Vorrei rispondere alla garbata lettera di Leandro Ventura del 9 settembre. Sono uno degli esclusi, ma non 'eccellente'. Sono solo uno che ha fatto un buon compito di storia dell'arte ma che non è passato per l'assurda velocità con cui sono state condotte le operazioni di correzione. Perché lo dico? Perché ne ho parlato con molti degli ammessi, che hanno fatto compiti analoghi al mio e che si meravigliano come me della decisione che mi ha colpito. Ventura dice che gli risulta, per diretta esperienza, che sia possibile correggere i compiti con la velocità supersonica dimostrata dalla nostra commissione. Ovvero che sia umanamente possibile leggere fra le quattrocento e le seicento pagine protocollo manoscritte in sette - otto ore, capirle, discuterle collegialmente e prendere decisioni sensate. Meno male: il Leandro dimostra di possedere super poteri analoghi a quelli della commissione. Quindi se prenderà il posto sarà un grande guadagno per l'amministrazione, che avrà tra i propri ranghi una persona di superiore intelletto! Io, ma ripeto sono un mediocre funzionario ahimé privo di superpoteri, non ci credo proprio! Io non posso leggere più di ottanta-cento pagine (dattiloscritte) in un giorno. Come faccio sempre assieme ai miei colleghi, ad esempio in occasione delle gare di appalto. Non riesco mai a superare questa quantità. Se l'aumento la testa non regge, non capisco più quello che leggo, rischio di decidere così, come viene, facendo errori su errori! Il Ventura ha avuto la 'ventura' di passare, ecco perché difende quanto affermato dalla commissione. Vorrei dire a Leandro che forse è meglio lasciar perdere i commenti e aspettare che decida la magistratura, che è già stata adita. Altrimenti dal tragico si scivolerà nel ridicolo e poi nella rissa fra esclusi e non esclusi. La cosa peggiore!
|