LAZIO: ulteriori ipotesi di riassetto dell'Ufficio 11-04-2006 P.S.A.E. Lazio
APPUNTO per il sottosegretario on. Andrea Marcucci
Il personale della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico del Lazio, venuto a conoscenza di nuove, ulteriori ipotesi di riassetto dell'Ufficio, esprime la più viva preoccupazione per lo svolgimento organico ed efficace delle funzioni istituzionali. Segnala con urgenza che nel corso degli ultimi cinque anni l'Istituto ha continuato a subire pesanti trasformazioni, qui di seguito elencate:
1. Dalla sua storica istituzione negli anni '20 del Novecento e fino al 2001, la Soprintendenza ai Beni Artistici, la più importante d'Italia, aveva competenza su tutti i Musei e su tutto il territorio di Roma e del Lazio. 2. Dicembre 2001: istituzione del Polo museale Romano, separazione dei Musei romani dal territorio della città di Roma; ulteriore separazione del territorio di Roma da quello del Lazio; accorpamento dei Beni artistici e storici di Roma ai Beni architettonici di Roma, e accorpamento dei Beni artistici e storici del Lazio ai Beni architettonici del Lazio, con conseguente creazione di due Soprintendenze miste. Da questo conseguono gravi difficoltà mai risolte nell'attribuzione del personale e nella gestione degli archivi e della documentazione. 3. Dicembre 2003: la fallimentare esperienza delle Soprintendenze miste conduce alla ricostituzione dell'attuale P.S.A.E. Lazio, che ha competenza sui Beni artistici e storici di tutta la città di Roma e di tutta la regione Lazio. A tutt'oggi, a seguito delle successive trasformazioni su indicate, l' Istituto non ha una sede sufficiente, essendo il personale ancora “ospitato” presso le sedi delle Soprintendenze BAP (ex miste) e solo in parte rientrato nella storica sede di palazzo Venezia. L'esperienza di questi mesi ha evidenziato quanto si sia indebolita la tutela sul territorio in questi anni, ma per diversi motivi non ha ancora sciolto gravissime difficoltà nello svolgimento del lavoro, anche a causa della mancata assegnazione del personale necessario
Un' ulteriore trasformazione che preveda la separazione della città di Roma dal resto della Regione romperebbe ancora una volta lo storico vincolo tra la capitale e il suo territorio, tanto faticosamente riguadagnato negli ultimi due anni all'attività di tutela, conservazione e valorizzazione. Si perderebbe nuovamente la forza trainante culturale ed economica rappresentata dalla città nei confronti della Regione, ulteriormente inficiando il lavoro fin qui svolto e riproponendo il problema di assegnazione del personale, che da anni assolve ai compiti istituzionali in situazioni di emergenza ormai note; si porrebbe nuovamente lo spinosissimo problema degli archivi. Per i motivi esposti chiediamo con forza che non venga separata la competenza territoriale tra città e Regione. Chiediamo un urgente incontro per poter contribuire positivamente a definire il futuro dell'assetto territoriale della tutela a Roma e nel Lazio.
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