IL TERRITORIO DELLE PRATA FUTURA ZONA INDUSTIALE 12-12-2006 Ginnasi Maria - greenplanet
A Ronciglione in provincia di Viterbo, una donna per 17 giorni ha messo in atto uno sciopero della fame , per 17 giorni ha fatto una raccolta di firme contro l'amministrazione locale, ha passato anche le notti davanti al suo Comune in un camper prestatogli da un suo concittadino.
La causa scatenante della protesta è una nuova zonizzazione del Piano Regolatore Generale che, prevede in aperta campagna, in una zona prettamente rurale, (dove sono presenti,serre orti aziende certificate biologiche), la creazione di un polo industriale di 55 ettari, senza alcuna motivazione se non politica, in quanto lo stesso Sindaco sostiene che non vi sono richieste di industrie. Si vuole modificare una realtà produttiva certa, si vuole distruggere il lavoro di una vita di intere famiglie abolendone cosi anche il reddito.
La signora manifesta per difendere il lavoro della sua famiglia, delle persone che lavorano su quelle terre e per la tutela del nostro territorio agricolo e paesaggistico, sommo bene culturale ambientale storico che una volta distrutto sarà perduto per sempre.
Ora ha sospeso la protesta in attesa di un incontro tra il Sindaco le organizzazioni agricole e i proprietari dei terreni, che avverra venerdi.
*Per ultriori informazioni: Ginnasi Maria 3384226897, Novella Marco 3407994683 *
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Una memoria della situazione
IL TERRITORIO DELLE PRATA FUTURA ZONA INDUSTIALE
La zona Anticamente chiamata i “Piani di Ronciglione” sta per essere stravolta dal nuovo piano regolatore adottato con delibera n 46 del 21/12/2005
Rendiamo noto: · Il grave danno che l’ approvazione del medesimo reca a tutta la comunità di Ronciglione presente e futura. · L’ incalcolabile danno per tutti i lavoratori, proprietari, coltivatori diretti, affittuari, imprenditori agricoli della zona (55 ettari) i quali rischiano di essere cancellati dalla realtà umana e lavorativa insieme al loro distretto rurale. · Ma...,se non è sufficiente, se...non è lecito,come ci dicono,pensare al proprio pane quotidiano,( perché,come dice il Sig. Sindaco,significa fare i propri interessi) ancora più grave è privare la comunità Ronciglionese,ripeto,presente e futura di un bene incalcolabile: Il suo territorio agricolo e pesaggistico,sommo bene culturale,ambientale,storico che, una volta distrutto sarà perduto per sempre. · Le norme del nuovo piano regolatore non prendono in considerazione il mantenimento e la tutela delle aree paesaggistiche adiacenti al Rio Vicano e il mantenimento e la tutela delle colture agrarie storiche presenti nel territorio. · L’ubicazione di insediamenti produttivi addirittura sovrapposto ad un reticolo idrografico pone in rilievo il problema dello smaltimento dei rifiuti e dell’inquinamento possibile dei corsi d’acqua con la relativa alterazione dei sistemi naturali di tutto il bacino interessato. · Il territorio dei piani di Ronciglione è un terreno nel quale confluiscono direttrici di flusso centrifughe provenienti dai rilievi Cimini Vicani le cui emergenze idriche sostengono il flusso di base di numerosi corsi d’acqua che entra nei limiti d’Autorità del Bacino del Treia (bisognoso di èssere tutelato da ulteriore degrado)e del Tevere
Il Sig. Sindaco Giancarlo Bianchini ci riferisce:
· La zona per insediamenti industriali ed espositivi è stata individuata dall’ex sindaco Antonio Capaldi negli indirizzi di piano approvati con delibera n°21 del09/04/2002. Dei presenti nessuno lo sapeva. · Non possiamo non prevedere una zona industriale ed espositiva anche se nessuno ne ha fatto Richiesta “La zona industriale ed espositiva si deve fare e si farà. Non comprendo quale sia il vostro problema. Che cosa cambia per voi?Se entro cinque anni nessuno lo richiede rimarrà a voi altrimenti verrete pagati molto bene. I prezzi di esproprio adesso non sono più quelli di una volta”. Sig. Sindaco: · Si vuole modificare una realtà produttiva certa · Si vuole distruggere il lavoro di una vita di intere famiglie abolendone cosi anche il reddito. · Si vuole estirparle dei loro affetti,del loro essere della loro cultura. · Si vuole cancellarle dalla realtà umana e lavorativa insieme al loro distretto rurale · Si vuole vanificare tutti i miglioramenti prodotti in anni di sacrifici dalle persone che hanno lavorato quei terreni . · Si vuole far vivere queste persone in attesa del momento in cui! Gli verra’ intimato di andarsene.
Tutto questo con uno strumento quale l’ esproprio che in sostanza sottrae il terreno ai legittimi propietari dandolo ad altri che lo copriranno di cemento. Verrà deturpato un bene di tutti. Tornando da Roma non troveremo più la nostra campagna ad accoglierci ma un distretto industriale.
Si danneggerà oltre che il turismo anche tutte le attività che ruotano intorno all’ agricoltura . Un’ azienda agricola è un’ attività primaria per questo di inestimabile valore che da lavoro all’ industria, alle aziende artigianali,a meccanici muratori,agronomi,ingegneri...che ci assicura prodotti di qualità che crescono sotto i nostri occhi e non vengono importati da chi sa dove. · È logico e necessario distruggere quelle aziende agricole che riescono a reggersi per costruire un complesso industriale ? che qualora servisse potrebbe èssere realizzato su terreni improduttivi? quando anche la legislazione urbanistica è volta nei principi a preservare e rispettare l’integrità fisica e culturale di un territorio! · Per certo tutte le imprese agricole chiuderanno · La Cassia Cimina strada che andebbe valorizzata (come previsto dal piano territoriale provinciale)per la sua peculiarità di strada a carattere turistico paesaggistico ingresso e biglietto da visita dei Monti Cimini verra’ irrimediabilmente contaminata.
Vuole ancora farci diventare miliardari? Vuole ancora che barattiamo la nostra identita?
Il valore di un popolo, di una comunità,dei suoi governanti,dipende dal rispetto che si ha per le persone,per ciascuna persona dall’amore, dall’attenzione che nutre per ciò che la circonda deve capire quali sono i valori da coltivare e conservare. Deve capire quale eredità vuole lasciare ai suoi figli.
“Il territorio dei Monti Cimini è attraversato dalla strada Cimina che va valorizzata per la sua peculiarità di strada a carattere turistico,paesaggistico che connette centri storici importanti e territori facenti parte della comunità dei cimini che conservano ancora(speriamo per sempre) le bellezze naturali proprie dell’ area attraversata”.(PTP di Viterbo) Siamo nell’ agro falisco e sulla direttrice secondaria della strada Francigena (cartina D’Orazzi).
Questa ricchezza può creare migliaia di posti di lavoro oltre ad attirare nel nostro paese turisti dall’Italia e dall’estero.
Sig. Sindaco il nostro territorio è come “la gallina dalle uova d’ oro “ Che cosa vogliamo farne?
Il 18/11/2006 sono state esaminate le osservazioni. 55 ettari del territorio agricolo di Ronciglione trasformato in zona industriale espositiva.
Chiediamo l’ appoggio di tutte le associazioni agricole di tutti gli enti preposti alla salvaguardia e al controllo,alla custodia del territorio agricolo e l’ aiuto di tutti coloro che valutano le ricchezze paesistiche della nostra terra come un bene,un valore ambientale culturale da salvaguardare per il nostro bene e il bene delle future generazioni.
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