Quando la denuncia, da sola, non basta 12-12-2006 Gli abitanti di Scampia
Da anni Napoli è tormentata dalle faide tra clan ed è stretta nella morsa della camorra e della criminalità; piovono da tutte le parti accuse e appelli ai cittadini affinché riscattino la dignità del popolo e della città partenopea. Dietro tutto questo, spesso, si cela la scarsa attenzione delle istituzioni ai problemi della città nonostante lo sforzo dei cittadini. Nel dicembre del 2005 un noto camorrista si impossessa di un’abitazione in Via Rione Don Guanella n°45 scala E – iniziando subito i lavori di ristrutturazione ampliando abusivamente il volume e la struttura dell’edificio e appropriandosi di suolo e giardinetto pubblico. Partono subito le segnalazioni telefoniche (il 13 e il 18 dicembre) e la prima ondata di fax al “Nucleo Antiabusivismo della Polizia Locale” di Napoli ma nessun intervento e nessun sopraluogo vengono effettuati. Intanto del giardinetto pubblico e degli alberi non vi è più traccia, il tutto ha lasciato spazio ad un terrazzo di cemento. Il primo (sterile) sopraluogo è del 16 febbraio ma i lavori non si fermano, anzi, accelerano per paura di un’interruzione forzata degli stessi da parte delle forze dell’ordine. Da quel giorno, nonostante le decine di sollecitazioni (che continuano ad un anno di distanza!!!), nessun intervento è stato più fatto e ora il suddetto appartamento oltre a privare tutti di ulteriore suolo pubblico con l’istallazione di paletti intralcia e mette in pericolo l’integrità della rete idrica dell’intero condominio. Ad un anno di distanza, ovviamente, la vittoria dell’illegalità è diventata un modello da seguire e costruzioni abusive all’interno del parco sono all’ordine del giorno. L’ultima, segnalata l’11/09/2006 con lavori ancora in corso, è quella dell’isolato 46 scala A, dove il fratello del “boss”, impossessatosi di un deposito del parco, vi ha costruito un monolocale progettando di appropriarsi anche del suolo pubblico per costruirvi un piccolo terrazzino!!! Tutto ciò accade a Scampia dove lo Stato cerca di estirpare l’illegalità dal quartiere ma paradossalmente trascura i quotidiani atti camorristici che se non puniti danno alito a sconcerto, indignazione, sfiducia e sono la causa della “mitizzazione” dei “boss”. …A questa ennesima denuncia probabilmente sopravviveranno i caseggiati ed i paletti abusivi, ma non si fermeranno le denunce dei pochi “sopravvissuti” che continuano a credere nel riscatto!!!
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