Il parco tematico di Regalbuto 18-12-2006 Teresa Cannarozzo
Il parco tematico di Regalbuto
Dalla stampa e dalla televisione si è appreso che nei primi giorni di dicembre il Ministero per lo Sviluppo Economico ha sottoscritto l’accordo di programma quadro tra tutti i soggetti interessati pubblici e privati per la realizzazione del parco di divertimenti più grande d’Europa, che sorgerà su un’area di circa 300 ettari nel comune di Regalbuto (provincia di Enna) intorno al lago Pozzillo. Si tratta di un piccolo comune di circa 8000 abitante, ricadente in una delle aree più depresse della regione, a 59 chilometri da Catania e a 128 da Palermo. Si tratta di un investimento di circa 600 milioni di euro, di cui 100 dello Stato, 25 della Regione e la restante parte a carico del privato: la Società Atlantica Investimenti di Basilea. In questi giorni sta per esser firmato anche il “contratto di localizzazione”. L’iniziativa, che è documentata su un apposito sito (www.parcotematico.com) è in marcia da alcuni anni e prevede la realizzazione di due alberghi da 2.600 posti letto, un campo da golf a 27 buche, ristoranti, discoteche, parcheggi, un centro di produzione televisiva, un eliporto, canali, porti, il rifacimento di paesaggi esotici e di pezzi di città italiane e americane. Fra le attrazioni del parco un Etna di cemento attraversata da un treno, gondole che si muoveranno verso una finta piazza S. Marco, il Colosseo, il Campidoglio, la Torre di Pisa, piazza della Signoria, il circuito di Monza, il Palazzo dei Normanni di Palermo, il corso principale di Taormina, le Piramidi, la torre Eiffel, una città del far West, un angolo della Louisiana e un villaggio svizzero. Il progetto gode di un consenso politico trasversale, che va dagli amministratori locali, a quelli regionali, a importanti esponenti nazionali di Forza Italia e dei DS. Soltanto gli ambientalisti hanno manifestato notevoli perplessità. Secondo i proponenti, per rendere remunerativo un tale investimento ci vorranno 1.600.000 visitatori l’anno. Una cifra ragguardevole, e forse velleitaria, se si pensa che il parco dovrebbe essere realizzato in un’area interna della Sicilia non facilmente raggiungibile. Al di là di tutto ci si domanda se lo sviluppo di un territorio anche a fini turistici debba proporre per forza questa accozzaglia di volgarità. Da questo punto di vista non riusciamo proprio ad accorgerci della differenza tra il passato governo di centro destra e quello attuale di centro sinistra.
Prof. Arch. Teresa Cannarozzo Ordinario di Urbanistica Direttore del Dipartimento Città e Territorio Università di Palermo |