Ravenna al Croll-Center de 18-12-2006 Enrico Bonfatti
La città di San Vitale e Galla Placidia, sede di monumenti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'Unesco, ha memoria solo per quel che le fa comodo. Una fornace Hoffman dimessa da almeno 40 anni è stata lasciata in completo abbandono all'incrocio tra via delle Industrie e la Statale 309 Romea, giusto all'ingesso nord-est della città. Il tempo ha fatto il suo corso, ma una mano l'hanno data l'interessato apparente disinteresse degli amministratori locali e l'interessatissima volontà dei proprietari dei terreni, intenzionati a non lasciarsi sfuggire la ghiotta opportunità di partecipare alla speculazione edilizia in atto da almeno tre lustri sulla primissima periferia cittadina. La fornace si presenta oggi come nelle foto che Vi allego: quel che non è ancora crollato è stato aiutato a farlo, e quel che resta è oramai soffocato nel mortale abbraccio di una lottizzazione sulla quale è stato spalmato uniformemente un florilegio di villette a schiera di discutibile qualità. L'ultima interpellanza in Consiglio Comunale inerente la Fornace che sia dato reperire sul sito internet del Comune di Ravenna, data 11/03/04 e chiede lumi sulle delibere approvate dello stesso Consiglio un anno prima quando "..approvò la delibera che prevedeva il recupero edilizio conservativo dell'area dove sorgeva la "Fornace Hoffman". L'intervento di recupero prevedeva di salvare, in ogni caso, la parte più significativa dell'antica fornace, in quanto elemento di archeologia industriale dal considerevole valore testimoniale, procedendo poi alla conseguente riqualificazione dell'intera zona." Non c'è necessità di aggiungere che la riqualificazione urbana dell'intera zona ha significato, come più sopra detto, la lottizzazione dei terreni un tempo facenti capo al complesso industriale della Fornace e la costruzione di villette a schiera su tutta l'area. Dei lavori al manufatto della Fornace neanche l'ombra, se non peggio: demolizione di parti dell'edificio, ed utilizzo dell'intera area cortilizia a deposito per materiali da costruzione, a servizio dei cantieri limitrofi. La Fornace Hoffman di Ravenna conta diverse costruzioni del tutto simili in Italia, alcune delle quali perfettamente restaurate e restituite alla pubblica utilità, ad esempio come centri espositivi: con il suo manufatto centrale di circa 120 x 30 mt sarebbe potuta diventare anche nell’antica capitale dell’impero romano d’occidente un luogo deputato a mostre ed esposizioni, ad esempio una galleria d'arte moderna, se non altro perché confina con la sede dell'Accademia di Belle Arti, e con quella avrebbe potuto rappresentare un polo di attrazione non secondario. A Ravenna si spendono milioni di euro in allestimenti degni del Cosmoprof per mostre di nessun valore spostando quattro reperti da altri musei cittadini, solo perché a capo della tal fondazione abbiamo messo il tal ex-senatore che non sapevamo come altrimenti riciclare. Se non troveremo un ex-senatore (ovviamente della corrente al governo della città da sempre!) cui affidare la Fornace Hoffman e conseguentemente non riusciremo a dirottare su quella milioni di finanziamenti, potremo stare sicuri che il destino del pregevole manufatto di archeologia industriale non potrà vincere le insidie del tempo. Ooops, ho sbagliato: non potrà vincere le insidie della politica. Cordiali saluti, Enrico Bonfatti - Ravenna PS: impossibile allegare le foto, l'apposito link del Vs. sito non funziona!
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