Lettera al ministro Rutelli: concorso per Soprintendenti storici dell'arte del Mibac 00-00-0000 Per tutti i firmatari Maura Picciau, Direzione Regionale Beni culturali della Sardegna
Alleghiamo la lettera che i sottoscritti concorrenti ammessi all'orale del concorso per Soprintendenti storici dell'arte del Mibac hanno scritto al Ministro Francesco Rutelli. Tale lettera giunge dopo una analoga missiva che gli stessi firmatari scrissero il 25 ottobre al Presidente Napolitano, perché come garante della Costituzione indicasse un indirizzo sulla questione. Il 28 dicembre, invece, appreso che il Quirinale aveva rinviato al Ministro Rutelli il nostro testo per un'opportuna valutazione, abbiamo chiesto un incontro con quest'ultimo.
Al Signor Ministro Onorevole Francesco Rutelli Ministero per i Beni e le Attività Culturali Via del Collegio Romano, 27 ROMA 00186
Signor Ministro, Le scriviamo a nome di un numeroso gruppo di storici dell’arte, ammessi a sostenere le prove orali del concorso a 11 posti di dirigente, prove sospese e rinviate ‘sine die’, come Ella sa, dal Direttore Generale per il personale, in attesa dell’esame, da parte del TAR, di alcuni ricorsi di concorrenti esclusi. Ormai in prossimità del nuovo anno e dopo oltre tre mesi di silenzio da parte dell’Amministrazione, Le chiediamo di poterla incontrare per ricevere da Lei auspicabili assicurazioni in merito alla vicenda che ci vede coinvolti. Vicenda complessa e che ha generato più di un problema agli scriventi, sia in ambito privato sia, ed è la cosa più grave, in ambito professionale, nei rispettivi uffici.
La notizia del bando di un nuovo concorso per l’accesso alla dirigenza di seconda fascia (ex L. 286/2006 art. 2 comma 100) , con alcuni posti per Storici dell’Arte e impostato su basi assai diverse da quelle che regolano l’espletamento del precedente, ci spinge a chiederLe un chiarimento. Il concorso ex G. U. 24/2/2006, infatti, prevedeva ben tre prove scritte e una orale, mentre il nuovo bando richiederebbe solo una valutazione dei titoli e un colloquio. Inoltre considererebbe come titolo massimamente qualificante la reggenza di un Ufficio di Soprintendenza: non è questo motivo di squilibrio tra i concorrenti? Sul tema, in ottobre, ci rivolgemmo al Presidente Napolitano perché con il suo alto magistero volesse indicare un indirizzo. La risposta pervenutaci il 5 dicembre rimette a Lei, Signor Ministro, la valutazione dei fatti e pertanto siamo fiduciosi che Ella vorrà, attraverso un colloquio con gli scriventi, acquisire ulteriori elementi di giudizio.
Certi di un positivo riscontro, speriamo poterLe porgere di persona i nostri più distinti saluti.
Seguono le firme di: Gabriele Borghini, Luca Caburlotto; Daniele Ferrara; Antonella Fusco, Laura Gigli, Matteo Lafranconi, Fabrizio Magani, Francesca Romana Mainieri, Maura Picciau, Daila Radeglia, Angela Tecce, Mariella Utili, Leandro Ventura, Fabrizio Vona, Leandro Ventura
IL TESTO DI UN PRECEDENTE APPELLO A GIORGIO NAPOLITANO
Roma, 23 ottobre 2006
Signor Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano Palazzo del Quirinale ROMA
Signor Presidente, Le scriviamo in qualità di garante della Costituzione, con l’auspicio di un Suo autorevole intervento su una vicenda che va oltre il semplice interesse di un gruppo di cittadini, investendo un tema di rango costituzionale.
Siamo funzionari dello Stato ammessi alle prove orali del concorso per dirigenti storici dell’arte di seconda fascia, bandito dal Ministero per i beni e le attività culturali. Nello scorso settembre, superate le prove scritte, avremmo dovuto sostenere gli orali. Ma questi, a pochi giorni dallo svolgimento, sono stai rinviati sine die, con atto del tutto inedito, dalla Direzione Generale del Ministero, soltanto in ragione di un ricorso presentato al T.A.R. del Lazio da parte di alcuni candidati non ammessi, tutti funzionari del Ministero per i beni e le attività culturali, già titolari o di contratto dirigenziale o di incarichi di funzioni dirigenziali assegnati ad personam.
In attesa del pronunciamento del T.A.R., il Governo, dimostrando di ignorare l’esistenza di un concorso in atto già espletato per i tre quarti, ha autorizzato il solo Ministero per i beni e le attività culturali (art. 16 del D.L. 262 del 3 ottobre 2006, atti C. 1750) a bandire un nuovo concorso per la stessa fascia di dirigenza che, secondo gli emendamenti accolti in fase di conversione e in deroga alle leggi vigenti, sarà bandito per titoli ed esami, privilegiando evidentemente i medesimi funzionari ricordati in precedenza.
Il processo storico-istituzionale, che ha progressivamente delineato la separazione tra direzione politica e dirigenza nella Pubblica Amministrazione, sembra messo in discussione dai casi sempre più frequenti di nomine dirigenziali ad personam anche a livelli non apicali, secondo una prassi stigmatizzata perfino dalla Corte dei conti. E ciò rischia di mettere in pericolo da un lato la continuità dell’operato dell’Amministrazione stessa e dall’altro la sua imparzialità.
Per questo ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, con una domanda cruciale: in Italia esiste ancora l’imparzialità della Pubblica Amministrazione? Quanto sta accadendo, infatti, induce sfiducia nelle Istituzioni e palesa una grave carenza del sistema di diritto che è alla base della nostra Costituzione, la quale sancisce che ai ruoli della pubblica amministrazione si acceda esclusivamente tramite concorso pubblico.
Fiduciosi nell’accoglimento delle motivazioni espresse, Le porgiamo i sensi della nostra più alta stima.
Seguono le firme Angela Acordon Luciana Arbace Gabriele Borghini Luca Caburlotto Marco Ciatti Stefano Casciu Bruno Ciliento Anna Coliva Fabio De Chirico Daniele Ferrara Luigi Ficacci Maria Antonella Fusco Laura Gigli Matteo Lafranconi Giorgio Leone Fabrizio Magani Francesca Romana Mainieri Mariastella Margozzi Rosaria Mencarelli Marisa Milella Marca Mercalli Andrea Muzzi Angela Negro Patricia Olivo Giovanna Paolozzi Strozzi Maura Picciau Daila Radeglia Angela Tecce Claudia Tempesta Vitaliano Tiberia Saverio Urciuoli Mariella Utili Leandro Ventura
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