LETTERA APERTA ALLA MINISTRA ON. GIOVANNA MELANDRI 16-02-2007 Chiara Migliorini Fantechi
Firenze, 10 febbraio 2007
Gent.ma Ministra Melandri,
scrivo a nome delle Guide turistiche laureate che fanno parte dell’ANGT per porLe alcuni interrogativi in merito all’apertura indiscriminata alla professione di Guida turistica, facendo anche riferimento alla Sua intervista apparsa sul Messaggero qualche giorno fa. Come premessa vorrei ricordarLe come la nostra professione non sia contingentata ma “libera”, in quanto è prevista l’iscrizione in albi ed elenchi regionali o provinciali. Dal nuovo decreto invece risulta che tutti i laureati in lettere con indirizzo in storia dell’arte, archeologia e lauree equipollenti potranno accedere alla professione di Guida turistica senza sottoporsi ad esame alcuno: la cosa ci rende decisamente perplessi perché, proprio noi laureati, sappiamo bene che le sole conoscenze storico-artistiche o archeologiche non sono sufficienti per poter espletare al meglio questa professione. I requisiti necessari sono molteplici: si va dalla esatta conoscenza delle lingue parlate (e non ci risulta che la legge preveda alcun tipo di verifica in merito) alle tecniche di comunicazione e all’approfondita conoscenza del territorio. Ci chiediamo poi che mercato ci potrà essere per questi giovani, laureati sì, ma totalmente inesperti e mancanti di adeguata preparazione, all’interno di una professione che sta diventando sempre più complessa ed in alcune località decisamente sovraffollata, con professionisti che non raggiungono il minimo vitale per il sostentamento della famiglia (non tutte le realtà sono uguali a quelle delle grandi città turistiche); senza dire dei problemi enormi che emergeranno nel momento in cui i laureati del resto d’Europa arriveranno in Italia, non più come accompagnatori ma come guide a tutti gli effetti. E pensare che se io, con la mia laurea e la mia licenza di Guida turistica italiana, in un altro Stato membro volessi effettuare prestazione di servizi, dovrei dimostrare di essere guida e seguire la prassi prevista dalle direttive europee per il riconoscimento del mio titolo. Vorrei far presente che non siamo contrarie all’ingresso di giovani laureati nel mondo delle Guide turistiche, anzi, in quanto noi stesse laureate, siamo convinte che la laurea possa essere titolo preferenziale. L’ANGT come associazione professionale ha chiesto alle autorità governative e al Parlamento, fino dal 1993, di stabilire quale titolo di accesso all’esame di abilitazione per la professione di Guida turistica, tutte le lauree umanistiche e in architettura. Siamo però anche convinte che ci voglia una verifica, sotto forma di esame, di tutte le conoscenze che servono per la professione, così come accade per altre professioni: tutti i laureati in giurisprudenza possono fare l’avvocato, ma solo dopo aver seguito un iter specifico. Ci chiediamo perché questo non debba accadere per le Guide turistiche. In fin dei conti è anche, o forse soprattutto, tramite noi che gli stranieri conoscono il nostro paese. Noi non siamo “accompagnatori” turistici, professione diversa dalla nostra: noi siamo il filtro che permette al visitatore straniero di “capire” il nostro mondo e la nostra cultura. Noi tutti, Guide turistiche laureate, persone italiane o straniere abilitate in Italia, diamo una immagine dei beni culturali e ambientali dell’Italia e delle sue tradizioni e cultura, del passato e del presente, e vogliamo continuare a fare la nostra professione al meglio, con serietà, professionalità e preparazione adeguata.
RingraziandoLa per la Sua cortese attenzione, Chiara Migliorini Fantechi Guide turistiche laureate ANGT
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