Agonia di un dicastero 03-04-2007 Ercole Noto
“Hanno spartito fra di loro le mie vesti, hanno tirato a sorte la mia tunica” (dal Vangelo secondo Giovanni, cap. XIX, vers. 24). E’ quello che sta succedendo ai Beni Culturali con la gestione attuale, dove si registra una situazione infelice, non molto diversa da quella evidenziata dalla indagine parlamentare della Commissione Franceschini e che portò con Spadolini alla nascita del Ministero per i Beni Culturali. La preoccupazione dei sindacati di categoria manifestata anche recentemente sulle pagine di codesto sito web, fa risaltare questo stato di malessere diffuso. La tendenza è quella di avere a che fare con una gestione peggiore di quella riconducibile alla Bono Parrino, e che se persiste porterà inevitabilmente alla agonia e svendita del dicastero. Gli avvoltoi sono pronti a dilapidare il patrimonio. Ad arginare il fenomeno si vedano i contributi di fattiva partecipazione e sprono di alcune sigle sindacali e, in particolare, di una associazione da sempre molto impe gnata. Alle proposte avanzate dalla UIL, col suo segretario generale Gianfranco Cerasuoli, fra l’altro l’unico rappresentante della triade sempre puntigliosamente attivo e partecipe alle iniziative di carattere istituzionale, è seguito l’appello critico del sindacato INTESA, a firma del suo segretario Sandro Vaglica; non tralasciando di citare l’interessante analisi che si può leggere nella lettera aperta dell’Associazione Bianchi Bandinelli, dal titolo eloquente: “Ministero per i Beni e le Attività Culturali: quale futuro?” Per la verità, con la nomina di Salvatore Settis a presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali, voluto fra l’altro dall’attuale ministro, si pensava che la situazione potesse evolvere in meglio. Nulla di tutto questo; non certo per la competenza dello stimato e apprezzato studioso, tanto da essere riproposto per un terzo mandato come direttore alla guida della Normale, ma probabilmente perché anch’egli ha le “mani legate” ed è vittima del so lito sistema, che come un sortilegio infausto perseguita da sempre questo Ministero. |