BOCCIATURA ZETEMA, E ORA SI BLOCCHI IL RESTAURO DEI GUERRIERI CINESI SENZA GARA 11-04-2007 COMUNICATO STAMPA RAMPELLI (AN)
Roma, 11 aprile 2007
"Incurante della bocciatura del Consiglio di Stato (risalente al 20 marzo), Veltroni ha firmato durante il suo viaggio in Cina - a una settimana dalla sentenza di Palazzo Spada - un accordo con le autorità locali per l'allestimento di un laboratorio di restauro del nuovo museo di Xian. Il laboratorio di restauro per il recupero dell'esercito di pietra sarà incredibilmente gestito da Zetema". È quanto dichiara il deputato di Alleanza nazionale, Fabio Rampelli, che ha preannunciato un esposto all'Autorità garante del Mercato e della Concorrenza. "A fronte della sentenza del Consiglio di Stato e delle raccomandazioni del Garante del Mercato e della Concorrenza, ci chiediamo se Veltroni abbia un salvacondotto che gli consenta di bypassare le leggi e le sentenze dello Stato italiano, vista la reiterazione del reato di esclusione dal mercato dei restauratori non inquadrati nella società Zetema". "Oltretutto le puntualizzazioni che ieri ha fatto Silvio Di Francia, a difesa di Veltroni, sugli importi minimali degli appalti di cui avrebbe beneficiato Zetema ci risultano completamente inesatti. Infatti l'azienda acquisita interamente dal Comune di Roma avrebbe lavorato, secondo quanto dichiarato da autorevoli quotidiani, per decine di milioni di euro e i risarcimenti per il danno potenziale che saremo costretti a erogare alle imprese ricorrenti cui il Consiglio di Stato ha dato ragione, saranno ben superiori alle cifre ipotizzato dal Comune". "Chiediamo - ha concluso Rampelli - un'operazione trasparenza sulla convenzione sottoscritta da Veltroni con le autorità cinesi e una diversa presenza sul mercato da parte del Campidoglio, interrompendo tutti i monopoli che stanno mettendo in sofferenza la rete economica romana, attraverso le società del Comune, che appare più una vera holding d'ostacolo alla libera concorrenza che un'istituzione neutrale capace di far sviluppare le imprese del territorio". Roma, 10 aprile 2007 COMUNICATO STAMPA RAMPELLI (AN): ZETEMA, COMUNE DI ROMA BOCCIATO DAL CONSIGLIO DI STATO "La Zetema, la società del Comune di Roma per la cultura, perde il restauro. Non potrà più eseguire i lavori di recupero dei beni capitolini, ma dovrà ricorrere alle tradizionali gare d'appalto". È quanto denuncia il deputato di Alleanza nazionale, Fabio Rampelli, commentando la notizia sulla bocciatura del Comune di Roma da parte del Consiglio Stato diffusa dal sito internet 'Patrimonio Sos'. "La sentenza parla chiaro - ha puntualizzato Rampelli -Veltroni ha proceduto agli affidamenti diretti in favore di Zetema in violazione della richiamata giurisprudenza comunitaria (già esistente al momento degli affidamenti) e, inoltre, nonostante un invito rivolta dall'Autorità garante per la concorrenza e per il mercato 'ad adottare iniziative idonee a rimettere in concorrenza le attività di manutenzione ordinaria e di restauro dei beni culturali, anche mediante una procedura a evidenza pubblica'". (Si veda la sentenza in coda al comunicato stampa) Palazzo Spada ha dato ragione a un gruppo di restauratori e imprese specializzate che contestavano gli affidamenti diretti di gran parte degli interventi del Comune. La Giunta Veltroni, attraverso l'acquisizione di Zetema al 100%, era riuscita ad affidare 'in house' un maxipacchetto di lavori di restauro, chiudendo di fatto questa nicchia di mercato agli operatori privati. "Alla faccia della retorica sulla libera concorrenza - ha commentato Rampelli - Questa bocciatura dimostra come la sinistra sia favorevole alle liberalizzazioni solo quando tali processi le consentono di egemonizzare, anzi, di monopolizzare fette di mercato a scapito delle imprese private". "Ci auguriamo che le Sovrintendenze non ci mettano lo zampino, spezzettando gli appalti per poterli affidare a trattativa privata. Ora il Comune di Roma dovrà pagare un indennizzo non a chi ha partecipato a una gara, illegittima, ma proprio a chi non ha potuto parteciparvi per mancanza della gara stessa". "Si tratta- ha concluso Rampelli - di una bocciatura gravissima. La sentenza di Palazzo Spada ripristina quella trasparenza necessaria chiarendo che i restauri dei beni museali e monumentali romani che non potranno essere più gestiti dal Comune ma dovranno essere messi a gara". |