Interrogazione parlamentare: Pompei 24-04-2007 GIOACCHINO ALFANO
Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che: il Ministero per i beni e le attività culturali è interessato da un processo di riordino secondo quanto previsto dal decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248; è all'esame del Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici una bozza concernente il riordino del precitato dicastero che all'articolo 16, comma 3, lettera a), annovera tra gli Istituti dotati di autonomia speciale la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei; la Soprintendenza di Pompei venne istituita nel 1981, con Fausto Zevi primo soprintendente; con la legge n. 352 del 1997, la Soprintendenza Archeologica di Pompei è stata dotata di autonomia scientifica, organizzativa, amministrativa e finanziaria -: se tale accorpamento tra la Soprintendenza archeologica di Napoli e la Soprintendenza archeologica di Pompei rientri in un piano logico funzionale di rilancio delle due strutture oppure nella necessità di eliminare problemi che si registrano fra alcuni organi direttivi; se tale accorpamento sia stato valutato ai fini delle conseguenze organizzative e funzionali affinché non vi siano ripercussioni nello svolgimento delle attività dei due istituti; se tale ipotesi in realtà non prefiguri una diminuzione del ruolo della Soprintendenza Archeologica autonoma di Pompei con un impoverimento di tutta l'area di Pompei nonché dei siti facenti parte della Soprintendenza archeologica così come denunciato anche dal sindaco di Pompei a nome di tutta l'amministrazione su Il Mattino dell'8 aprile 2007; se non ritenga il Ministro per i beni e le attività culturali di risolvere le cause dei problemi indicati sopra rimuovendo i soggetti che ne siano responsabili, lasciando inalterata la struttura che a prescindere dagli uomini che attualmente la governano, può rappresentare il modello di riferimento delle strutture autonome del Ministero per i beni e le attività culturali. (4-03325) GIOACCHINO ALFANO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che: il Consiglio dei ministri in data ha approvato in via preliminare lo schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente l'istituzione de il «Centro per il libro e la lettura»; attualmente il predetto decreto del Presidente della Repubblica è all'esame della Conferenza Stato-Regioni per l'acquisizione del parere; presso il Centro opera un Osservatorio del libro e della lettura; il Centro pur essendo ufficio dirigenziale di livello non generale prevede lo stesso trattamento economico di un dirigente generale; la gestione del Centro è affidata ad un consiglio di amministrazione composto da: a) il Direttore del Centro, che lo presiede; b) il direttore amministrativo; c) un rappresentante della direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali; il Centro si avvale di un Consiglio composto da: il presidente; un rappresentante del dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri; un rappresentante della direzione generale per la promozione e la cooperazione generale della cultura italiana del Ministero degli affari esteri; un rappresentante della direzione generale promozione degli scambi del Ministero del commercio internazionale; un rappresentante del Ministero della pubblica istruzione; un rappresentante del Ministero dell'università e della ricerca; un rappresentante del Ministero delle comunicazioni; un rappresentante del Ministero delle politiche europee; un rappresentante del Ministero delle riforme e innovazioni nella pubblica amministrazione; il direttore generale per i beni librari e gli istituti culturali; il direttore del Centro per il libro e la lettura; tre rappresentanti designati dalla conferenza delle regioni e delle province autonome; tre rappresentanti dell'Unione delle province d'Italia; tre rappresentanti dell'associazione nazionale comuni italiani; un rappresentante della SIAE; cinque rappresentanti dell'associazione di categoria degli editori librari più rappresentativa in ambito nazionale; due rappresentanti dell'associazione di categoria dei librai più rappresentativa in ambito nazionale; due rappresentanti dell'associazione professionale dei bibliotecari più rappresentativa in ambito nazionale; tre rappresentanti dei sindacati degli scrittori più rappresentativi in ambito nazionale; due rappresentanti delle associazioni di categoria dei traduttori e degli interpreti più rappresentative in ambito nazionale; tre esperti scelti dal Ministro per i beni e le attività culturali; presso il Centro è costituito un comitato di indirizzo, presieduto da un presidente e da sette membri -: se la costituzione di un organismo a detta dell'interrogante pletorico, in quanto costituito - tra consiglio, comitato di indirizzo, osservatorio e revisori dei conti - di oltre 50 persone non si ponga in contrasto con gli indirizzi dalla legge n. 286 del 24 novembre 2006, di conversione del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, recante disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria; se nella scelta del direttore del Centro il Ministro non ritenga di privilegiare la scelta di una professionalità tecnico scientifica appartenente al ruolo dei bibliotecari; se non sia opportuno ricondurre la creazione di un simile Istituto all'interno del disegno complessivo di riordino del Ministero per i beni e le attività culturali. (4-03329) GIOACCHINO ALFANO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che: in data 1 marzo è stato insediato il Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici; in relazione alla composizione del Consiglio Superiore e dei Comitati tecnico scientifici, il decreto del Presidente della Repubblica n. 2 del 12 gennaio 2007, all'articolo 2 stabilisce che i componenti non «possono esercitare le attività di impresa previste dall'articolo 2195 del codice civile quando esse attengono a materie di competenza del Ministero, né essere amministratori o sindaci di società che svolgono le medesime attività; non possono essere titolari di rapporti di collaborazione professionale con il Ministero; non possono essere presidenti o membri del Consiglio di amministrazione di istituzioni o enti destinatari di contributi o altre forme di finanziamento da parte del Ministero né assumere incarichi professionali in progetti o iniziative il cui finanziamento, anche parziale, è soggetto a parere del Consiglio superiore»; L'Indipendente nell'edizione del 6 marzo 2007, ha pubblicato i nomi di una serie di componenti dei Comitati tecnico scientifici e del Consiglio Superiore, quali gli architetti Paolo Rocchi e Paolo Portoghesi, quest'ultimo addirittura Presidente del comitato tecnico scientifico per l'Architettura e l'Arte contemporanea, che si trovano, a detta dell'interrogante, in palese conflitto d'interesse -: se risulti al Ministro interrogato che componenti dei Comitati tecnico scientifici e del Consiglio Superiore si trovino nelle condizioni di incompatibilità rispetto a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 2 del 12 gennaio 2007; se le nomine effettuate dal Ministro per i beni e le attività culturali nei 6 comitati tecnico scientifici nonché le elezioni dei Presidenti dei Comitati tecnico scientifici tenutesi lo scorso 1 marzo sono da ritenersi non valide in tutti quei casi in cui vi è incompatibilità; quali iniziative intenda assumere il Ministro per i beni e le attività culturali per evitare l'annullamento o l'invalidamento di tutte le decisioni sino ad ora assunte dai Comitati tecnici scientifici. (4-03331) |