Lo zoo di Napoli. 07-04-2004 Alda Croce, Mario De Cunzo, Guido Donatone
Tempo fa Raffaele Cercola presidente dell'Ente Mostra d'Oltremare, responsabile dello zoo, parte integrante della Mostra, in una sua esternazione mediatica, ha detto che ci avrebbe "convocato", non si sa se come persone o come associazioni ambientaliste, per discutere i suoi progetti. Grazie no. Grazie per la convinzione che sia utile ascoltarci, no perché è male affrontare un problema creando occasionali percorsi ad hoc. Esistono le istituzioni e ad esse si deve rivolgere il presidente dell'Ente Mostra. Come ogni cittadino italiano deve rivolgersi alla Soprintendenza competente se vuole intervenire su un bene culturale. Perché non c'è alcun dubbio che la Mostra d'Oltremare (zoo comreso) sia un bene culturale di alto valore storico e artistico. E' un capolavoro di urbanistica e di architettura, è la cosa migliore realizzata a Napoli dagli anni '40 in poi. E', tra l'altro, un esempio di capacità organizzative, rare a Napoli, perché fu progettata e inaugurata in breve tempo, nonostante le difficoltà di quell'epoca. E' vergognoso, indegno di una città civile, che si siano maltrattati gli animali dello zoo fino a farli morire, e' segno di incapacità gestionale aver ridotto lo zoo alle condizioni attuali. E' penoso che singoli cittadini debbano aver offerto soldi e cibo per gli animali per sopperire alle responsabilità dell' Ente Mostra e delle Pubbliche Amministrazioni. Uno zoo dovrebbe essere uno strumento formativo, come un orto botanico ed un museo. La formazione è di per sé un fattore di sviluppo, non perché abbia qualcosa da vendere non si sa a chi. Naturalmente, dopo la Soprintendenza, l'Ente Mostra dovrà rivolgersi al Comune, sperando che non ne scaturisca l'idea di un'altra discarica di rifiuti, come per Bagnoli (la più recente e cocente delusione dei napoletani). Gli animalisti hanno denunciato il responsabile dello zoo per i maltrattamenti e la morte degli animali, attendiamo fiduciosi.
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