Lettera aperta alla direttrice del Museo di storia naturale di Terrasini (Pa) 02-07-2007 Adriano Varrica, Veronica Varrica, Chiara Guglielmini
Egregia dott.ssa Valeria Patrizia Li Vigni Tusa,
siamo tre giovani palermitani amanti dei beni culturali e sempre alla smaniosa scoperta del patrimonio culturale della nostra isola. Un paio di giorni fa siamo venuti a conoscenza mediante internet della mostra itinerante internazionale dal titolo "Le vie del mare" inaugurata a Terrasini durante la seconda decade di giugno del 2007 presso il museo da Lei diretto. La presentazione della mostra è affascinante: oltre 50 istituzioni museali internazionali che creano un network mettendo a disposizione le proprie collezioni per una esposizione itinerante sul legame uomo - mare. Il comunicato stampa da Voi diffuso indica la presenza di ben quattro sezioni e citando testualmente: "La Mostra – attraverso una inesauribile esposizione documentaria, delle oltre 50 Istituzioni museali che hanno aderito, e una sintesi virtuale della storia del Mediterraneo (analizzato in chiave interdisciplinare sotto l’aspetto naturalistico, etnoantropologico, storico artistico e archeologico) – rappresenterà la Rete dei Musei del Mare, cioè la tangibile cooperazione europea concretizzatasi con questa iniziativa". Sapendo che la mostra si sarebbe trasferita ad Atene giovedì 5 luglio ci rendiamo immediatamente conto che non possiamo mancare un simile appuntamento. Perdoni questa lunga prefazione ma è funzionale a chiarire bene la dinamica dei fatti sui quali noi visitatori chiediamo una spiegazione. In data 1 luglio 2007 (domenica) ci siamo recati al Museo da Lei diretto per visitare la mostra. Scopriamo che la mostra è visitabile, il Museo no. Ma a noi non interessa, siamo venuti per "Le vie del mare" che giovedì partirà verso altri lidi mediterranei. I nomi dell'allestimento e della direzione scientifica dell'evento, ben evidenti all'ingresso, ci entusiasmano ulteriormente. Veniamo accompagnati così in una sala nella quale è esposto il rostro di Levanzo; poco più in là sono installati 5 teleproiettori e uno schermo al plasma. Desiderosi di seguire ogni singola parola delle sei differenti proiezioni ci avviciniamo. Purtoppo dopo circa venti minuti di prove dobbiamo rinunciare: i filmati (tutti) vanno ad una velocità tale che non permette di seguire gli schemi e le varie slides testuali. Peraltro, per quel poco che siamo riusciti a carpire, i prodotti erano interessantissimi. Alla fine di ciascun filmato notiamo i ringraziamenti per il "lettore dei commenti e per le musiche" il che sta a significare che sono stati pensati e prodotti con un audio, quanto mai necessario per un filmato a fini didattici. Domandiamo ai custodi se è possibile alzare il volume ma purtroppo questo tentativo è del tutto vano. Essi stessi non ricordano di aver sentito dell'audio. Passiamo così ad una seconda sala, quella delle conferenze. Visitiamo il sito web della rete di musei: il progetto appare molto interessante. A seguire, sempre nello stesso ambiente, quattro lavorazioni artigianali in corallo e altrettanti quadri, tra cui un emozionante Lo Iacono, con tema centrale il mare. A questo punto veniamo condotti dall'altra parte del palazzo. Anche qui troviamo cinque schermi a cristalli liquidi che mandano filmati (privi del volume anche questi e dunque non seguibili) relativi, tra gli altri argomenti,alla mattanza e alle saline. Qualche riproduzione in miniatura di barche da pesca e qualche rete completano la visita alla sala. Infine la sala conclusiva, poco illuminata e cosparsa di pinne per terra e di un sub a grandezza naturale con una installazione video (senza audio anche questa). Con immenso stupore la mostra finisce qui. Nella presentazione si parlava di un incredibile esposizione documentaria proveniente da 50 musei internazionali, di quattro sezioni, di numerosi reperti. Noi purtroppo non abbiamo visto niente di tutto ciò e siamo usciti increduli dallo stupendo Palazzo D'Aumale. Le sottoponiamo la nostra esperienza di visita al fine di comprendere se qualcosa domenica 1 luglio 2007 è andato storto e dunque esiste una spiegazione a ciò che abbiamo visto e qui descritto. Se così non fosse Le anticipiamo la nostra profonda delusione per un allestimento tanto atteso quanto non fruibile e, per quel che abbiamo visto noi, praticamente inesistente. Le comunichiamo che tale lettera aperta è stata inviata alla redazione del portale web wwww.patrimoniosos.it e a quella del sito web www.embc.it in modo che i chiarimenti che speriamo di ricevere da un'Istituzione importante quale il Museo Regionale di storia naturale di Terrasini possano essere adeguatamente diffusi. In attesa di un Suo gentile riscontro Le porgiamo i nostri più distinti saluti.
Adriano Varrica Veronica Varrica Chiara Guglielmini |