Come combattere il degrado ambientale e sociale delle nostre città 24-07-2007 Leandro Janni
Caltanissetta, 23 Luglio 2007
Cosa fare per combattere l'effetto serra e contenere l'impatto dell'emergenza climatica sulla nostra salute di abitatori di città? In primo luogo è necessario ridurre l'effetto "isola di calore", fenomeno peculiare delle città attuali. Ciò impone innanzitutto di preservare e incrementare le aree verdi e gli spazi rimasti liberi dall'edificazione. E dunque, di piantare migliaia di salutari alberi (preferibilmente, specie arboree autoctone) che producano zone d'ombra e favoriscano il ciclo atmosferico. Stabilire indici di permeabilità minima per tutti gli interventi di trasformazione del territorio, in modo da lasciarlo "respirare" meglio. Riportare allo stato più naturale possibile aree asfaltate, parcheggi, corsi d'acqua intubati, sull'esempi di quanto si sta già facendo nelle principali città europee.
Quindi, puntare sull'architettura bioclimatica: riqualificare innanzitutto il patrimonio edilizio in modo che case e palazzi assorbano meno radiazioni solari. E cioè, siano ben orientati e isolati, realizzati con materiali e colori termorepellenti, alimentati da fonti rinnovabili per i fabbisogni elettrici, di riscaldamento e condizionamento.
Ma per combattere efficacemente l'emergenza climatica nelle nostre città, occorre anche ridurre i consumi energetici legati ai trasporti urbani. E' una vecchia ricetta, sempre valida, e comunque mai applicata effettivamente in misura adeguata. Si tratta, in pratica, di limitare la circolazione privata a favore di un trasporto pubblico integrato ed efficiente, aumentare i percorsi pedonali e ciclabili, favorire sistemi di "car sharing" e "car pooling", per incrementare l'uso della singola auto da parte di più persone nell'arco della giornata.
L'alternativa è la fuga dalle città, l'esodo di massa verso le zone residenziali in campagna e nei paesi vicini, come peraltro sta già avvenendo in seguito al rilevante rialzo dei prezzi imposti dal mercato immobiliare. Ma, anche in questo caso, l'aumento del traffico privato per entrare e uscire dalla città, se non viene opportunamente contrastato e sostituito con quello pubblico, minaccia di aggravare ulteriormente lo stato delle cose.
Mai come oggi, di fronte all'emergenza climatica (verificata, subita da ciascuno di noi), il "mito della città" appare debole e illusorio. Con il rischio, sempre più reale, di diventare un simbolo di degrado ambientale e sociale, piuttosto che di buona convivenza e di civiltà.
Leandro Janni
Presidente di Italia Nostra Sicilia
Italia Nostra - Onlus Consiglio Regionale Siciliano Sezione di Caltanissetta
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