Hangar Sperimentale della Piaggio di Finale Ligure (SV): contro la demolizione 25-09-2007 Maria Di Dio
In riferimento all'articolo apparso oggi su "il Secolo XIX" "Idrovolanti e timballo: convegno e cena" (pag. 21), in cui si fa cenno all'importanza attribuita al mondo dell'aviazione nei primi anni del '900 (e non solo dai futuristi), segnalo quanto segue: esiste in Liguria un edificio singolare, unico nel suo genere: è l'Hangar Sperimentale della Piaggio di Finale Ligure (SV). Questa tipologia di edifici certamente non è molto diffusa e questo Hangar in particolare risulta essere tra i primi costruiti in Italia; certamente è l'unico esistente in Liguria. La Piaggio si era insediata a Finale già dal 1906, in aree a monte della ferrovia, espropriate ad hoc, per costruirvi prevalentemente materiale ferroviario. Durante la prima guerra mondiale, nei suoi vari stabilimenti (Pontedera, Genova, Finale e Villanova d'Albenga) sviluppa anche la produzione navale e, dal 1916, rivolge i propri interessi anche al campo aeronautico. Nell'ambito di questa grande ristrutturazione dell'Impresa, che prevede anche assestamenti societari, viene promossa una grande espansione degli stabilimenti di Finale, tanto che dal 1917 vengono espropriati terreni limitrofi allo stabilimento esistente, situati tra la ferrovia e l'Aurelia e tra l'Aurelia e il mare; inoltre viene acquisita la concessione per costruire anche sul sedime di proprietà demaniale situato tra il torrente Pora e il mare stesso. In particolare, tra il 1917 ed il 1945 vengono costruiti, a valle dell'Aurelia e quasi direttamente sulla spiaggia, l'Hangar Sperimentale per la costruzione di idrovolanti (tra il 1917 ed il 1920), la Palazzina degli Uffici (1937), il Capannone Castiglioni (1941) e la Palazzina Spaccio (1945). La progettazione dell'Hangar viene affidata all'ing. Giuseppe Momo (laureato a Torino nel 1901, lavora spesso per Papa Benedetto XV - è sua la doppia rampa d'accesso ai Musei Vaticani -, nel 1934 diventa architetto della Fabbrica di S. Pietro) e nell'Archivio di Stato di Torino si conservano disegni di progetto datati 1917-1918. La costruzione invece venne realizzata dalla ditta “Mantelli-Corbella & C.” di Genova che in quegli anni perfezionava le nuove tecniche costruttive del cemento armato e precorreva quelle della prefabbricazione. A distanza di pochi lustri dalle prime realizzazioni in c.a (1880 primi brevetti Monier acquistati in Germania, 1892 prime realizzazioni della ditta Porcheddu in Italia su brevetto Hennebique, 1907 prime “Prescrizioni per l'esecuzione delle opere in cemento armato” in Italia, 1916-24 grandi arcate paraboliche in c.a dell'Hangar di Orly di E. Frassinet, ecc.) a Finale viene realizzata una struttura originale, a grandi volte nervate piuttosto che a telaio, che coniuga l'arditezza tecnica con l'eleganza formale, risolvendo felicemente la necessità di disporre di grandi luci libere con la capacità di calcolare sezioni strutturali minime, adottando un linguaggio costruttivo essenziale, che consente grandi tamponamenti vetrati e arditi lucernai al centro delle volte, precorrendo di qualche anno le innovazioni razionaliste europee. La stessa tipologia dell'impianto è del tutto inusuale per un edificio industriale: invece di essere costituito da campate affiancate serialmente, l'edificio è composto da una grande “navata” centrale voltata a botte ribassata (luce di circa 26 mt, altezza di circa 20 mt, lunghezza di circa 100 mt), affiancata da cinque volte a botte laterali (altezza di circa 11mt, luce di circa 16,5 mt), più basse e perpendicolari a quella centrale, con una conformazione quasi “basilicale”! Miracolosamente, l'edificio fu preservato dagli attacchi nemici della seconda guerra mondiale e nel complesso subì danni minimi (peraltro ben documentati nelle successive pratiche di risarcimento). Si deve considerare anche che al suo interno esiste ancora integra e originale, la galleria del vento realizzata tra il 1927 e il 1928, quando nello stabilimento operavano gli ingegneri Giovanni Pegna e Giuseppe Gabrielli, eccellenti progettisti aeronautici. Questo edificio, così palesemente importante per la storia del cemento armato e quindi dell'architettura del XX Secolo, dell'industria in generale e della Piaggio in particolare, della stessa Finale Ligure, è stato condannato alla demolizione! Nonostante che ne sia stato riconosciuto l'interesse storico e architettonico, nonostante che un edificio simile, ma decisamente meno originale (Ansaldo CMI a Genova Voltri), sia stato ritenuto meritevole di essere restaurato addirittura con fondi dello Stato nel quadro degli interventi prioritari per le celebrazioni di Genova Capitale della Cultura 2004, recentemente (07/06/07) il Ministero per i Beni Culturali ha espresso pare favorevole alla demolizione dell'Hangar Sperimentale (con la sconcertante prescrizione di conservarne 200 mq !!) . Questo per consentire il potenziamento e la delocalizzazione sempre in ambito regionale della Piaggio che, ottenendo l'acquisto dell'area demaniale e la riconversione ad area edificabile ad uso residenziale di tutto il suo insediamento finalese, ha garantito la sua ricollocazione su aree demaniali a margine dell'aeroporto di Villanova d'Albenga in base ad un' Accordo di Programma proposto dalla Piaggio sin dal 2004 (che deve concludersi entro il 2007). Non si può fare a meno di considerare che, al di là di ogni considerazione circa l'opportunità di barattare la pregevolissima area demaniale interessata (spiaggia) con 1400 posti di lavoro (?) e il loro indotto, nel caso specifico sarebbe ancora possibile salvare “capre e cavoli”: infatti il relativo programma edilizio è ancora allo stato di “planivolumetrico” e cioè non è ancora stato tradotto in progetto, neppure di livello preliminare, e quindi sarebbe ancora possibile salvare l'Hangar Sperimentale concedendo, in cambio della sua conservazione, un aumento della volumetria prevista per gli edifici limitrofi (soprattutto di quelli da costruire sotto la roccia della “Caprazoppa”, in modo da minimizzare il relativo impatto paesistico e nello stesso tempo salvaguardare il valore di “posizione” delle nuove costruzioni). Tale incremento, a cui peraltro si aggiungerebbe la stessa volumetria dell'Hangar Sperimentale (che dovrebbe comunque valere anch'essa qualche cosa in termini commerciali!) consentirebbe, una volta tanto, di far coincidere la mera “valorizzazione” economica con la salvaguardia di questo importantissimo edificio, che così potrebbe diventare esso stesso un polo d'attrazione con fortissimo valore intrinseco, ospitando magari quei servizi pubblici che comunque sono previsti nell'ambito della grande lottizzazione prevista.
MARIA DI DIO
Genova |