Scricchiola il fronte no-trivelle in Val di Noto 27-09-2007 Corrado Salemi - Ercole Noto
Prime defezioni che hanno portato alla costituzione di un comitato favorevole alle indagini e allo sfruttamento delle risorse nel sottosuolo Ibleo. L’informazione sempre puntuale data sulle pagine di codesto sito web, proveniente dalle fonti più diverse, a dire il vero tutte tese a contrastare le autorizzazioni concesse dalla Regione Siciliana alla società petrolifera americana, impone oggi tuttavia, alla luce di questo nuovo “colpo di scena”, di dare spazio alla pluralità di opinione e di espressione, quale strumento prezioso della democrazia, riportando, per dovere di libera informazione, quanto pubblicato sul sito on-line “La Gazzetta di Noto”. NOTO: “NASCE IL COMITATO PER IL Sì” In relazione alla questione delle trivellazioni nel Val di Noto, alcuni cittadini dl sud-est della Sicilia e della città Noto si mettono insieme per dare vita ad un comitato per dire SI alla valorizzazione delle riserve di gas-metano del sottosuolo del proprio territorio.
PERCHE’ SIAMO PER IL SI’ I sottoscritti cittadini, ai quali interessa lo sviluppo economico, sociale, culturale, agricolo,turistico, di questa terra Patrimonio Culturale dell’Umanità, nella consapevolezza che tale sviluppo può essere garantito, assicurato e governato da una politica che tenga conto di tutte le opportunità che il territorio offre e presenta, nel rispetto della storia, della tradizione, della cultura delle popolazioni che vi abitano, in relazione alla vicenda conosciuta come “Trivellazioni nel Val di Noto” dichiarano quanto segue: a) L’affermazione che “l’estrazione di gas è incompatibile con le attività economiche e produttive legate all’agricoltura e al turismo” trova una colossale smentita in 50 anni di attività estrattiva dal sottosuolo ibleo unitamente allo sviluppo dell’agricoltura, della zootecnia, del turismo e del commercio in tutta la provincia di Ragusa; b) L’affermazione secondo la quale “le zone dove sono previste le perforazioni ricadono in aree di interesse naturalistico, archeologico, paesaggistico” è palesemente falsa e non risponde alla verità dei fatti come è dimostrato da tutta la documentazione a disposizione delle amministrazioni comunali, provinciali e regionale; c) È frutto di irresponsabilità politica e di scarsa lungimiranza pensare al futuro di un territorio e delle sue popolazioni inchiodandole ad una sola filiera di sviluppo economico; Siamo cittadini che pur con storie, provenienze ed appartenenze diverse, sono uniti dal comune attaccamento a questa terra e per la quale, in epoche non sospette , si sono battuti contro insediamenti industriali (vedi ISAB) che, quelli sì, minacciavano l’ambiente e il territorio. Siamo cittadini che in tutti questi anni si sono battuti o hanno lavorato per la valorizzazione culturale e artistica del territorio, promuovendo l’azione per l’inserimento di Noto nella lista del Patrimonio UNESCO (27 dicembre 1982 viene redatto un appello rivolto a tutte le “Organizzazioni, Enti, Università, autorità comunali, provinciali regionali e nazionali , all’organizzazione delle nazioni unite e a tutta la stampa nazionale ed internazionale” per l’inserimento del “centro settecentesco della città di Noto” fra il Patrimonio dell’Umanità. Estensori e primi firmatari dell’appello erano: Gigi Di Blasi, l’arch. Pagnano e C. Salemi ; 1995 l’Amm. Leone avvia l’istruttoria per l’inserimento della città di Noto tra il Patrimonio dell’Umanità). Abbiamo come si suol dire “le carte in regola” per dire sì alle trivellazioni senza, per questo essere accusati, di “subalternità”, di “compiacenza” o di scarsa sensibilità culturale. Con la nostra azione vogliamo far sentire a tutti gli amministratori, a chi ci governa a livello locale, provinciale, regionale ed anche nazionale che in questa terra c’è ancora spazio per la ragionevolezza eil buon senso, sia rispetto alle trivellazioni, così come rispetto ad altre iniziative economiche o infrastrutturali. Di fronte alle opportunità offerte dalla modernità è sciocco ed anacronistico chiudersi in no preconcetti. I fenomeni sociali ed economici, tutti i fenomeni, non vanno demonizzati, ma governati con una azione politica votata al bene comune. Vogliamo sperare la logica del “NO”, per affermare invece quella del “SI”, contro gli anatemi, gli insulti, gli allarmismi, le paure ingiustificate e tutti gli opportunismi politici. Riteniamo che quella delle “trivellazioni nel Val di Noto” è un’altra occasione di sviluppo, che si presenta e che rischiamo di perdere per la grave miopia politica di chi ci amministra e per il pregiudizio ideologico di alcune minoranze fondamentaliste. Quella delle trivellazioni può e deve essere l’occasione per ridiscutere in termini economici e di benefici le ricadute che tutto il territorio e le popolazioni interessate possono e devono avere.La nostra azione vuole essere di aiuto a quanti amministratori, politici locali e regionali si accingono a prendere decisioni per il futuro della nostra terra mossi, magari, solo dalla paura di perdere qualche consenso elettorale. Per queste ragioni ci costituiamo come “Comitato per il Sì” e per essere anche strumento di informazione nei confronti dell’ opinione pubblica locale, regionale e nazionale . Obiettivi principali del Comitato sono: 1. Salvaguardare, coordinare e stimolare l’azione degli organi competenti volta alla protezione dell’ambiente. Attuare la pretesa formale dei massimi standards di sicurezza durante le operazioni di trivellazione ed eventuale produzione. 2. Avere un costante dialogo con le compagnie che opereranno nel territorio, al fine di determinare un assoluto potere di controllo sulla scelta dei siti individuati per le perforazioni e sugli obiettivi minerari che dovranno essere perfettamente descritti negli atti amministrativi e progettuali. In particolare la specifica disponibilità del Comitato è rivolta ad accettare pozzi realizzati su siti esterni al centro abitato, in area agricola priva di vincoli urbanistici e non specificatamente inserita in un contesto di pregio ambientale o paesaggistico 3. Avviare una forte azione politica nei confronti degli organi regionali allo scopo di ottenere un incremento delle royalties definite nella L.R. 14/2000. 4. Acquisire una forza contrattuale nei confronti delle compagnie operanti con lo scopo di convergere alla stesura di dettagliati Protocolli di Intesa che abbiano l’obiettivo di ottimizzare la presenza dell’investimento nel territorio. 5. Obiettivo prioritario sarà anche la contrattazione per un prezzo inferiore sull’erogazione e distribuzione del gas-metano alla città. Il COMITATO PER IL SI Per contatti: Corrado Salemi Cell.3286295978
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