L’Educazione di esperti nella gestione del patrimonio 00-00-0000 Marco Acri
L’Educazione di esperti nella gestione del patrimonio Nei giorni 14 e 15 Ottobre 2004 si é tenuto a Venezia, nel rinnovatissimo convento dei Servi di Maria a Sant’Elena, un convegno internazionale di grandissimo valore culturale e simbolico, che tuttavia non é riuscito a riscuotere la grande partecipazione del pubblico esperto in materia. Tale convegno, organizzato da Palazzo Cappello Venexia e intitolato « Lo Sviluppo IN-Sostenibile » (The Un-Sustainable Development), ha messo a confronto, in due giornate di studio, alcuni degli esponenti più prestigiosi sulla scena internazionale nel campo della salvaguardia e gestione del patrimonio architettonico e ambientale. Rappresentanti di istituti e organizzazioni internazionali privati e pubblici (Banca Mondiale, Aga Khan, Risorse per Roma, Consorzio Venezia Nuova, UNESCO, Ministero dei Beni Culturali e Comune di Venezia e Palazzo Cappello Venexia), docenti di economia della cultura (Peter Nijkamp, Arjo Klamer, Xavier Greffe, Luigi Fusco Girard, Patrizia Riganti) e della conservazione del patrimonio artistico (Paolo Marconi, Jukka Jokilehto, Francesco Amendolagine, Giorgio Lombardi, Giuseppe Cristinelli e Andrea Benedetti) hanno contribuito alla ricerca e al confronto sul tema della insostenibilità degli approcci alla conservazione culturale al fine di determinare il ruolo che la cultura stessa gioca nelle strategie di sviluppo. Temi cardini del convegno sono stati il concetto di patrimonio come memoria storica collettiva, il riconoscimento dei valori e degli impatti diretti e indiretti che il patrimonio esercita sulla collettività, l’importanza del vincolo monumentale e del ruolo garante del settore pubblico per la protezione e la preservazione culturale (non si é mancato di parlare di privatizzazione e decentralizzazione) e il bisogno di figure professionali preparate alla gestione del patrimonio stesso. Nonostante la ricerca e l’esperienza in Europa nel settore sia estremamente avanzata, l’esposizione dei relatori partecipanti ha chiaramente messo in luce quanto risulti ancora difficoltoso stilare delle linee guida per una corretta gestione culturale. Cio’ è emerso soprattutto nell’evidenziare la difficoltà di applicare strategie di sviluppo a contesti culturali diversi rispetto a quelli in cui tali strategie sono maturate, e nella arbitrarietà, forse impossibile obiettività, degli approcci e dei metodi per la conservazione e il restauro. Questo, per gli appassionati ed esperti, non ha fatto che aumentare l’interesse e il fascino di una disciplina che più matura e più si complica, lasciando alla sensibilità sociale e alla maturità culturale degli operatori un tanto vasto quanto « minato » campo d’azione. E proprio sulla formazione degli operatori il convegno era finalizzato, costituendo evento di lancio di un nuovo master in « Economie e Tecniche per la Gestione del patrimonio Architettonico e Ambientale », congiuntamente istituito tra il Politecnico di Nova Gorica in Slovenia e l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Tale programma di studio ha il valore straordinario di mettere in comunicazione due settori spesso troppo indipendenti ma intimamente intrecciati, nella salvaguardia del patrimonio architettonico e ambientale e dell’utilizzo di esso come risorsa per uno sviluppo durabile.
In un momento di generalizzato disorientamento sul tema del patrimonio culturale da parte delle istituzioni, il convegno di Venezia ha dato un preciso e forte segnale per il futuro.
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