Cenbsurato il verde e la mostra, “Com’era verde la mia valle”: parla l'autore 05-09-2008 Carlo Silva
Che cosa dire come autore della mostra “Com’era verde la mia valle”, sospesa dopo soli tre giorni a seguito di intimidazioni confermate e smentite da Legambiente? E’ certo che ci sono state, come è certo il comportamento ambiguo del circolo di Legambiente della valle Intelvi. La presidenza regionale di Legambiente ha parlato di ingenuità degli organizzatori, che, a mio parere, certamente sono venuti meno ai principi ispiratori dell’associazione. Vorrei fare alcune precisazioni. Come dice il titolo stesso non era una mostra sugli ecomostri ma sull’uso scriteriato del territorio prealpino lombardo, territorio che nel caso specifico ha inizio proprio sulla sponda occidentale del lago di Como, vittima di massicci interventi di cementificazione e deturpazione del paesaggio e oggetto di inchieste da parte di numerosi quotidiani. Ma evidentemente le foto degli ecomostri vincitrici del primo premio al concorso fotografico “Nonsolopuntaperotti” 2007 e di cui sono autore sono servite come specchietto per le allodole agli organizzatori, in particolar modo quella raffigurante la funivia abbandonata della Sighignola. Di questa struttura non si parlava così tanto da quando è apparsa la sua immagine sulla stampa in riferimento al concorso: ne hanno usato ed abusato ed ora si beano per aver ottenuto un incontro con il Sindaco svizzero sul cui territorio è stata edificata, proprio sul confine con Lanzo Intelvi. E’ chiaro che il proprietario o il costruttore degli edifici esposti nella mostra hanno identificato le loro proprietà come “ecomostri” quando invece possono essere solo delle brutte costruzioni avulse dal contesto ambientale in cui si trovano ma della qual cosa non si preoccupano minimamente. Questa errata interpretazione denota una buona dose di superficialità evidenziata dalla mancata lettura sia del testo introduttivo “La logica del mattone” che di alcuni estratti del Piano Paesistico Regionale. Ma perché questi signori di Legambiente non rendono pubblici alcuni commenti dei numerosi visitatori (in soli tre giorni di apertura) e riportati sul libro firma? Io ho chiesto per due volte di avere delle fotocopie ma ad oggi non ho visto niente…Si teme di pubblicizzare il fatto che il cittadino voglia vivere tra il verde e non tra il cemento? Ma la mia amarezza è quella di essere stato oggetto di critiche e ingiurie più o meno velate e di essermi fidato di Legambiente, mettendo a loro disposizione gratuitamente il mio lavoro, senza aver avuto nessuna parola di sostegno, indicandomi anzi come il responsabile unico della sospensione della mostra. Ho scritto anche a Italia Nostra ma finora nessun riscontro. Ora Legambiente sostiene la campagna di raccolta firme perché la funicolare al Belvedere di Lanzo non venga messa all’asta dalla Regione …Si cerca di salvare un bue quando tutti gli altri sono scappati dalla stalla!
|