Roma. Su stadio del tennis si va nella direzione giusta 25-09-2008 Fabio Rampelli
Roma, 25 SET (Velino) - "Quella che si va delineando mi sembra una soluzione molto ragionevole: funzionalita' non invasiva nell'immediato e rispetto del patrimonio architettonico in prospettiva". Fabio Rampelli, deputato del Pdl e vero e proprio "paladino" del Foro Italico, plaude alla soluzione che sarebbe emersa ieri durante un summit fra Comune di Roma, Fit, Atp e Coni a proposito dello stadio del tennis. "A quanto mi risulta la struttura in vetro e acciaio che si pensa di realizzare nel breve periodo per aumentare la capienza del "centrale" avra' veramente il carattere della temporaneita' - spiega Rampelli -. Perche' sara' in teoria (ma anche in pratica) rimuovibile del tutto in qualsiasi momento. Niente a che vedere quindi con il 'mammozzone' in cemento armato sotto cui la precedente amministrazione capitolina aveva pensato di soffocare lo stadio in marmo circondato da statue". Un'idea, quella concordata a suo tempo fra Coni e giunta Veltroni, che per la verita' si stava gia' tramutando in atti concreti. Va detto infatti che nell'area dell'impianto si possono notare lavori di fondazione gia' avviati nonostante non ci sarebbe stato ancora, a quanto pare, nessun via libera da parte della Conferenza dei Servizi. "Piu' in generale - continua *Rampelli* - credo che il principio-guida che ispira questa prima decisione vada nella direzione auspicata da tempo: riqualificare l'intera area del *Foro* *Italico* e congiungerla idealmente con quella dell'Acqua Acetosa per farne una grande cittadella sportiva. E di uno sport soprattutto di base e popolare e non soltanto elitario e professionistico". E sull'ipotesi di trasferire gli Internazionali d'Italia di tennis in un nuovo stadio nella zona di Tor Di Quinto, Rampelli spiega: "In realta' io ho solo detto che quell'area potrebbe eventualmente ospitare la struttura sportiva multidisciplinare che si voleva sovrapporre allo stadio del tennis. Ma questa e' una scelta che spetta innanzitutto al Coni. Quello che invece mi preme soprattutto e' che si proceda a quel recupero complessivo del Foro Italico che passa anche - conclude - per la delocalizzazione della caserma dei Carabinieri e dell'Ostello della gioventu' e per la riqualificazione della Casa della Scherma". (fch) 251613
SET 08 Roma, stadio del tennis: verso struttura agile in vetro e acciaio
Roma, 25 SET (Velino) - Una struttura "temporanea" e "leggera" in vetro e acciaio che consenta di rispettare i limiti di capienza minima prevista dai regolamenti internazionali (10.500 posti), senza pero' stravolgere e deturpare l'architettura dello storico Stadio del tennis al Foro Italico. E' questa - a quanto apprende il VELINO - la soluzione che avrebbero concordato ieri sera Comune di Roma, Coni, Fit (Federazione italiana tennis) e Atp (Association of Tennis Professionals) per garantire che gli Internazionali d'Italia di tennis rimangano nel principale circuito professionistico della disciplina. Si tratterebbe in sostanza di una risposta tecnica di medio termine applicabile sin dall'edizione 2009 del torneo capitolino, in attesa di indire una vero e proprio concorso per un progetto di ristrutturazione permanente dello Stadio del tennis capace di ampliarne i posti a sedere, ma anche di preservarne il valore architettonico. In pratica dunque tramonta definitivamente il progetto "pesante", pensato dalla precedente amministrazione comunale, di una struttura in cemento armato che avrebbe dovuto coprire il manufatto costruito in epoca fascista e che, nelle intenzioni del Comitato olimpico nazionale italiano, sarebbe stata utilizzata non soltanto per l'appuntamento tennistico di primavera ma anche per altre discipline sportive lungo tutto l'arco dell'anno. E scartato quindi anche il cosiddetto "progetto a conchiglia" basato su una sovrastruttura in grado di aprirsi a corolla mediante enormi martinetti idraulici per cercare delle platee supplementari, e di richiudersi quando non utilizzata scomparendo all'interno dello stadio originario. (reg) 251505 SET 08
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