INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 09-11-2008 Giuseppe Giulietti
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Al Ministro per i beni e le attività culturali
Per sapere, premesso che: l'11 settembre scorso viene presentato dal Governo un articolato del disegno di legge sul federalismo fiscale senza che risulti la disciplina della devoluzione della tutela al Comune di Roma; il testo viene quindi approvato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni e autonomie locali; il 3 ottobre il medesimo testo approda in Consiglio dei ministri con alcune correzioni, senza alcuna trattazione del tema di Roma capitale, ma alla fine della riunione viene approvato un "articolo aggiuntivo", col quale al nuovo Ente Roma Capitale vengono, fra le altre cose, trasferite le competenze in materia di "tutela e valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali", nonché funzioni in materia di urbanistica e pianificazione, sinora delegate alla Regione Lazio; da notizie di stampa si apprende che il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, dichiara: "E' stato approvato l'emendamento su Roma Capitale che è un altro passaggio importante del federalismo fiscale", mentre il Ministro per le riforme, Roberto Calderoni, spiega: "L'emendamento, anche in assenza del codice delle autonomie, regola sia la parte fiscale che la parte ordinamentale di Roma Capitale"; sempre da notizie di stampa, risulta che il ministro per i beni culturali e le attività culturali, Sandro Bondi, ha dichiarato invece di non esserne informato, mentre contemporaneamente il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rilasciava dichiarazioni trionfanti in cui dava per scontata l'approvazione integrale in Consiglio dei ministri dell'articolato; risulta quindi che, in conseguenza dell’intervento normativo preannunciato, le Soprintendenze diverranno il braccio esecutivo e non di controllo, evidentemente, dell'Ente Roma Capitale; vi è il rischio inoltre che in conseguenza del medesimo intervento vi saranno consistenti tagli previsti alle risorse del Ministero dei beni e delle attività culturali, da far prevedere che nel 2011 non sarà più quel dicastero il titolare della tutela artistica e architettonica nel Paese, visto che legge finanziaria per il 2008 ha operato un taglio di oltre 118 milioni nel 2008, la legge n. 133 del 2008 ne ha previsto un altro di 236 milioni e 671 mila euro nel 2009, che crescono a 251 milioni 310 mila nel 2010 e balzano addirittura a 434 milioni 565 mila euro nel 2011; se corrisponde al vero che il Consiglio dei ministri del 3 ottobre scorso ha approvato l'articolo aggiuntivo sull'ordinamento, sulle competenze e sul finanziamento del futuro Ente Roma Capitale che sostituirà il Comune di Roma; quali iniziative, di conseguenza, intenda adottare il Ministero dei beni e delle attività culturali per evitare che le sue competenze siano trasferite ad altri soggetti pubblici, quali per esempio i Comuni, facendo di essi i controllori di se stessi senza più alcuna autorità tecnico-scientifica in grado di evitare brutture e speculazioni, di correggere storture, di arginare speculazioni e consumi insensati di suolo e di paesaggio. quali iniziative si intendono adottare in materia di tutela del patrimonio storico e artistico e del paesaggio della Nazione, ai sensi dell'articolo 9 della Costituzione e del Codice per i beni culturali e il paesaggio, ove si tratti di strumenti tuttora in vigore o da ritenersi superati.
On. Giuseppe Giulietti
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