Sulla necropoli di Strazzacapponi: in difesa della Soprintendenza 20-11-2008 Soprintendenza beni archeologici dell'Umbria
Associazioni e comitati, suffragati dall’autorevolezza del prof. Torelli, hanno inteso ribadire che la rilevanza archeologica di Strozzacapponi, certamente non disconosciuta dalla Soprintendenza, debba necessariamente comportare azioni coercitive nei confronti dell’ATER di Perugia, ente appaltante interessato all’edificazione di strutture abitative.
I resoconti della stampa associano inoltre ai loro servizi immagini relative all’eccezionale scoperta del luglio scorso, anche se la tomba non ha alcuna attinenza con il progetto di edificazione. Il fatto, seppure spiegabile con i meccanismi della comunicazione, contribuisce tuttavia ad alimentare un equivoco.
L’area interessata dalla costruzione dei fabbricati è stata infatti scrupolosamente indagata dalla Soprintendenza, ricorrendo allo scavo di quattro grandi aree quadrangolari, la cui superficie corrisponde all’ingombro degli edifici previsti.
Le sette sepolture individuate, di età romana, consistono in cinque fosse semplici e due riconducibili alla tipologia nota come “cappuccina” recanti tegole di copertura.
Data la scarsa profondità rispetto al piano di calpestìo, le tombe presentano tracce evidenti di sconvolgimento, imputabili ad interventi agricoli.
Siamo dunque in presenza di contesti non monumentali con scarso livello di conservazione e modesto interesse archeologico. Tali dati hanno dunque escluso il ricorso alla “Dichiarazione d’interesse culturale” procedura prevista dagli articoli 13, 14 e 15 del Codice, in base al quale le Soprintendenze pongono in essere specifiche strategie di tutela.
Acquisita la documentazione, la Soprintendenza ha quindi dettato all’ATER le prescrizioni, volte in ogni caso alla conservazione delle sepolture, che dovranno essere ricoperte con materiale arido. Ogni movimento di terra successivo dovrà essere sottoposto a monitoraggio e la tomba a camera, scoperta negli anni Settanta del secolo scorso, valorizzata.
Ritenendo di aver agito in conformità della legge, la Soprintendenza ha inoltre inteso scongiurare l’annullamento in sede giudiziale di un provvedimento insufficientemente motivato. MSa |