Quiz ministeriali 25-11-2008 Luigi Maria Sicca
Sul patrimoniosos.it il 13 novembre 2008 Angela Pontrandolfo, Presidente della Consulta Universitaria Nazionale per l’Archeologia del Mondo Classico, invia al Ministro Bondi un’attenta e puntale lettera relativa al Concorso per 30 posti di Archeologo – Terza Area Funzionale F1. Pontrandolfo si focalizza, in particolare, sulle prime prove di ammissione costituite da simpatici quiz, consultabili sul sito del Ministero e volti “a verificare il generico possesso di nozioni di ‘cultura generale’, che mortificano la formazione scientifica e professionale conseguita dai concorrenti in un percorso universitario specifico, lungo almeno 7 anni (laurea, diploma di specializzazione/dottorato di ricerca). Della prova di preselezione sfuggono, dunque, la logica e gli obiettivi ...”. Quest’osservazione specifica di Pontrandolfo va letta nel più ampio scenario che coinvolge chiunque si interessi di “Risorse Umane”, nelle aziende, come nella Pubblica Amministrazione. In particolare l’uso dei quiz come barriera all’ingresso per i professionisti delle organizzazioni è un sintomo di come oggi tutti noi – lavoratori e cittadini - siamo orientati dalla centralità della cultura televisiva: linguaggio sintetico, tempi stretti, nozionismo da premiare. Chi vuol dilungarsi, riflettere, approfondire, perde l’occasione. Un “fannullone”, spesso: comunque niente applausi. Sorge, allora, un interrogativo: quali sono i valori che sottendono questo processo di reclutamento ? Perchè, insomma, pensare che si possano trovare bravi archeologi, se forti ai quiz ? Aprendo il sito del Mibac si trovano quesiti di Scienze, Matematica, Logica, Italiano, Informatica, Storia, Geografia ed Educazione Civica. Eccone quattro. 1. Informatica. Un segnalibro permette: (a) di creare riferimenti incrociati; (b) di inserire note a piè pagina; (c) di inserire i numeri di pagina; (d) un collegamento ipertestuale. 2. Scienze. L’acrosoma è una struttura presente: (a) negli spermatozoi; (b) nelle cellule nervose; (c) negli ovociti primari; (d) nei globuli rossi 3. Matematica. Per a diverso da 0, l’equazione ax + b = 0 ha soluzione: (a) x = -b/a; (b) x = -a/b; (c) x = a-b; (d) x = a/b. 4. Logica. Completa la seguente successione V, R, N, H.: (a) D; (b) U; (c) Z; (d) T. E così via per Storia, Geografia ed Educazione Civica: 100 quesiti in 60 minuti. Domande ideali per una piovosa serata autunnale in compagnia di amici. Domande inaccettabili se rivolte ad un cittadino, istruito e non. Un quiz è un criterio indegno, perchè ignora le logiche pròprie della tradizione umanistica, come di quella scientifica. Umanesimo e rigore scientifico dovrebbero essere, invece, determinanti per acquisire professionalità solide: professionalità meno “giovani” e più “moderne”, che hanno superato l’esame e l’usura del tempo, aldilà delle etichette e delle mode che assegnano nomi nuovi ad esigenze antiche. Sono queste le professionalità a cui dobbiamo ambire nelle organizzazioni del presente e del futuro per affrontare adeguatamente la concreta realtà del normale cambiamento che interessa le articolazioni dello Stato, come le aziende in senso stretto. Ecco allora quattro domande (a risposta multipla o secca ?) per il Ministro Sandro Bondi. Domande semplici, che vengono alla mente sfogliando un qualunque manuale di cose aziendali, tanto care a chi oggi ha in mano le redini del paese: 1. Quali sono, secondo Lei, le conoscenze e le competenze che dovrebbero avere gli archeologi che intendono lavorare nelle sovrintendenze ? 2. Come conciliare le conoscenze teoriche con le competenze acquisite sul campo negli ultimi 10 anni senza concorsi ? 3. Come verificare il livello di preparazione esistente, in modo da assumere i migliori ? 4. Perchè, secondo Lei, un quiz è un buon punto di partenza ?
Luigi Maria Sicca Professore di Organizzazione Aziendale Università degli Studi di Napoli - Federico II
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